Cento anni di Alan Turing

Pagina pubblicata in data 26 giugno 2012
Aggiornata il 30 luglio 2022
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Il 23 giugno del 1912, nasceva Alan Turing, considerato il padre dell'intelligenza artificiale. Uno dei principali musei scientifici del Regno Unito, il Science Museum di Londa, ha organizzato una delle mostre più importanti tra le tante a lui dedicate. Anche l'Italia non è da meno, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano esporrà un esemplare di "Enigma", lo strumento di crittografia che rendeva le comunicazioni del Terzo Reich indecifrabili.
L'importanza di Turing è tale che la stessa Google lo ha ricordato dedicandogli uno dei suoi "doodle" più interrativi ed accattivanti che mai.

Alan Turing fu tra i primi, se non il primo, a comprendere l'importanza del calcolo automatico, tant'è che ipotizzava che in un futuro i computer si sarebbero evoluti a tal punto da poter emulare il funzionamento del cervello umano.

Il suo genio non passò inosservato, e come tutti gli uomini di spicco del suo tempo si trovò coinvolto nello sforzo bellico della sua Nazione durante la II° Guerra Mondiale. Grazie alle sue competenze in matematica durante la guerra fu assunto a Bletchley Park presso la Government Code and Cypher School (GCCS, l'istituzione creata dagli alleati con lo scopo di decifrare i codici segreti nemici) che arriverà in seguito a dirigere.

Contribuì in modo determinante a svelare i principali codici crittografici utilizzati dalle forze dell'Asse, compreso, ad esempio, quello usato dalla Marina Militare italiana che si avvaleva di un apparecchio chiamato C-38. Passerà però alla storia assieme a Marian Rejewski per aver decifrato il codice delle "invulnerabili" macchine Enigma in dotazione all'esercito ed alla marina militare del Terzo Reich. Grazie al suo computer Alan Turing permise di velocizzare il processo di decrittazione.

La mostra del Science Museum di Londa, infatti, si intitola Codebreaker, cioè persona abile a decifrare i codici, ed esporrà sia le macchine tedesche Enigma sia parti delle macchine progettate da Turing per svelare i codici segreti tedeschi.

Con la fine della seconda guera mondiale Turing continuò ad approfondire le sue ricerche nel campo dell'informatica e dell'intelligenza artificiale, che lo portarono ad ideare il primo computer moderno della storia: l'ACE, acronimo di Automatic Computing Engine. L'ACE aveva una caratteristica unica per quel tempo, le istruzioni potevano essere inserite nella memoria anziché essere comunicate come avveniva normalmente attraverso schede perforate.
Nel 1950 Turing realizzò un modello ACE composto da 1450 valvole con una velocità di calcolo di 1MHz, la più elevata al mondo per l'epoca.

Nello stesso hanno, Turing concepisce anche il suo famoso test, che consiste nel sperimentare se una macchina può essere o meno considerata intelligente.

Al centro della mostra del Science Museum ci sarà proprio un computer Pilot ACE, che rappresenta una delle più importanti macchine sopravvissute tra quelle progettate da Turing. L'ACE incarnava l'idea di Turing che sarebbe poi diventata il faro dell'evoluzione dell'informatica: i computer devono essere macchine universali, in grado di svolgere qualsiasi compito legato alla gestione di informazioni. Grazie ad un simulatore il pubblico potrà provare direttamente come funzionava il Pilot ACE.

Questa mostra rappresenta la collezione più ampia mai raccolta di macchine e oggetti appartenenti alla storia di Turing. Tuttavia, oltre alle macchine Codebreaker offrirà documenti e immagini per raccontare la storia di uno scienziato che è stato uno dei padri dell'evoluzione dei computer.

Persona incredibilente eclettica, Turing si interessò in quegli anni anche di altri settori scientifici. La sua vita, purtroppo, si concluse in modo tragico con un suicidio. Nel 1952 fu processato per il reato, allora vigente nel Regno Unito, di omosessualità. Lo scienziato, dovendo scegliere fra la prigione e la castrazione chimica, optò per quest'ultima soluzione. Due anni dopo, il 7 giugno 1954, all'età di 41 anni, morì avvelenato dal cianuro, con una modalità che le autorità descrissero come suicidio, mentre i familiari definirono "accidentale". Solamente nel 2009 il premier inglese Gordon Brown, a seguito di una campagna web, offrì scuse ufficiali per il trattamento subito dallo scienziato inglese. Un trattamento che ne abbreviò la vita, privando l'intera umanità di una persona che aveva saputo tradurre la matematica e la logica in scoperte tecnologie e scientifiche.

Sicuramente, se Turing non fosse morto a 41 anni, il numero delle sue scoperte sarebbe stato probabilmente molto maggiore.

La mostra vuole raccontare anche la vita privata di uno scienziato che, nonostante l'incredibile contributo che ha dato alla storia dei computer, resta sconosciuto ai più. Codebreaker, che resterà aperta fino al luglio 2013, è anche l'occasione per visitare un museo scientifico che è una delle attrazioni turistiche principali di Londra.

Dott. Francesco Russo