Francesco Russo esperto in economia dell'attenzione

Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione

Pagina pubblicata in data 14 marzo 2019
Aggiornata l'8 luglio 2022

Indice

In missione per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione e del capitalismo della sorveglianza

Meditazione e mindfulness sono oggi parole sempre più diffuse. Parole che descrivono atteggiamenti "empirici", che hanno colto quello che le moderne neuroscienze hanno dimostrato essere fondamentale per il benessere degli esseri umani.

Mi chiamo Francesco Russo e sono un consulente di marketing e comunicazione. Sono nato e cresciuto a Venezia, ed oggi vivo e lavoro in Riviera del Brenta.

La vita di ognuno di noi è come uno straordinario mosaico. È il risultato della composizione di migliaia e migliaia di tessere. Queste, prese singolarmente, apparentemente non sembrano avere un particolare valore, un senso. Ma una volte unite rivelano tutto il loro splendore, e soprattutto, il loro significato.
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Il mosaico inizia a comporsi

Ho iniziato ad intravedere come il mosaico della mia vita si stava componendo durante i primi anni di università. Il mio percorso nel mondo della comunicazione, infatti, è iniziato nel 1999, l'anno in cui mi sono iscritto all'università.

Le esperienze maturate nel lavoro, e le conoscenze acquisite con il continuo studio, mi hanno permesso di comprendere sempre di più le esigenze e le sfide che aziende, amministratori, dirigenti, liberi professionisti devono affrontare oggi per condurre con successo il proprio business.

Fra il 2006 ed il 2010 ho vissuto personalmente gli effetti negativi del fenomeno dell’economia dell’attenzione. Sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico. Un'esperienza che mi ha toccato in modo così fortec he mi ha spinto ad indagare e comprendere questo fenomeno.

Ho così integrato, nel mio percorso di studio, le più recenti ricerche e scoperte delle neuroscienze per comprendere i perché, i motivi, di tutto quello che avevo vissuto.

Non solo questi studi mi hanno permesso di comprendere i processi cognitivi dell'attenzione e della distrazione, ma ho potuto migliorare le mie competenze come consulente di marketing.

Attraverso il rigore degli studi neuroscientifici e la pratica quotidiana del 太极拳 tàijí quán, ho potuto sviluppare le mie capacità metacognitive (metacognizione).

L'esperienza maturata negli anni mi ha permesso di elaborare un approccio che permette alle aziende ed alle persone di tutelarsi dagli effetti negativi dell'economia della distrazione.
Qui ci tengo a sottolineare che non possiedo nessun metodo miracoloso. Come ripeto spesso nei corsi che tengo, durante le mie consulenze, viviamo in un momento storico dove "tutti hanno un metodo". Quello che io posso fare è semplicemente "consigliare su come mettere in pratica ciò che le ricerche neuroscientifiche suggeriscono".

Con il tempo, le conoscenze acquisite, l'esperienze fatte in decine di aziende, mi hanno portato a elaborare un protocollo, una semplice lista puntata che ho intitolato "Protocollo burattini".

Nel maggio del 2022 i tanti anni di esperienza mi hanno portato a pubblicare con la casa editrice "Dario Flaccovio Editore" un libro intitolato "Burattini per scelta?" (clicca qui per acquistarlo). Che si è posto l'obiettivo proprio di raccontare il fenomeno degli effetti negativi del capitalismo della sorveglianza e di conseguenza dell'economia dell'attenzione.
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Pensatori - Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione
Lao Zi | Aurelio Agostino d'Ippona | Francesco d'Assisi | Francesco Petrarca | Philip Kindred Dick

Le prime tessere del mosaico

Ma cosa mi ha portato, e soprattutto, mi ha predisposto, a diventare un divulgatore scientifico ed un consulente esperto nel campo dell’economia dell’attenzione?

Ho riflettuto molto a lungo su questa domanda, e per trovare una risposta ho dovuto "unire i puntini", come disse Steve Jobs in un suo famoso discorso. Per farlo però, prima, ho dovuto trovare ogni singolo "puntino".

Una famosa serie televisiva di fantascienza degli anni Sessanta, nell'incipit di ogni episodio, ricordava al pubblico una grande dote dell'uomo, la sua capacità di porsi un limite e di superarlo "giungendo là dove nessuno è mai giunto prima".

Questa dote è essenziale nella vita di ogni uomo e di ogni donna. È fondamentale per vivere appieno la propria vita e per permetterle di dar frutto. Porsi degli obiettivi e dei traguardi, tentare con tutte le proprie energie di raggiungerli, e se possibile, superarli. Questo è lo scopo dell'esistenza umana.

Con motivazioni differenti, questa spinta naturale dell'uomo di superare i propri limiti, di anelare a tornare ad essere la creatura perfetta che viveva nel giardino dell'Eden, ha spinto l'uomo fin dall'antichità a costruire o realizzare grandi imprese.

La costruzione delle piramidi di Giza, del Colosseo a Roma, di Stonehenge nel Regno Unito o la realizzazione dell'esercito di terracotta Shaanxi commissionato dal primo imperatore cinese Qin Shihuangdi. Sono tutte opere frutto del medesimo spirito che ha spinto Nikola Tesla nei suoi esperimenti sull'elettricità o i fratelli Wright a compiere il primo volo della storia contemporanea.

Ogni giorno, cerco di infondere questo spirito nel mio lavoro. Mi spingo oltre, e stimolo i miei collaboratori a fare lo stesso.

La spinta ad andare oltre deve portarci a trasformare in arte ciò che facciamo, ci dobbiamo spingere fino a là dove nessuno è mai giunto prima. Abbiamo il dovere, prima di tutto nei nostri confronti, di mettere in ogni cosa che facciamo la medesima passione e le stesse energie che Michelangelo o Raffaello infondevano nelle loro creazioni.

Non possiamo mai accontentarci, non dobbiamo mai scegliere di giocare a ribasso. La vocazione dell'intera umanità è scritta nel suo codice genetico, ed è per l'appunto quella di "elevarsi al livello degli dèi", come scriveva Ludwig Van Beethoven in una sua lettera in una lettera datata 17 luglio 1812, nel rispondere ad una sua ammiratrice che chiedeva consiglio riguardo alla pratica con il pianoforte:

"...continua, non limitarti a praticare la tua arte, ma spingiti fino a raggiungerne i suoi segreti... questa è l'unica strada per elevare l'uomo al livello degli dei..."

La pratica di un'arte marziale come il 太极拳 tàijí quán mi ha insegnato il valore della perseveranza, della fatica e dell'impegno che richiede il successo in qualsiasi cosa, come ben scriveva Ludwig Van Beethoven. Le arti marziali mi hanno insegnato il valore espresso dalla parola 功夫 gōngfū.

"Gong fu è estrema maestria ed estrema fatica. Duro lavoro, sudore, volontà, sacrificio. Un mirabile poeta ha raggiunto il gong fu. Un pittore, un calligrafo, di loro si può dire che hanno il gong fu. Persino un cuoco o chi spazza i gradini con cura o un servitor solerte può avere il gong fu. Il musicista può avere l’arte del gong fu. Pratica, preparazione. Pedissequa ripetizione fino a quando la mente non è esausta e le ossa dolenti. Fino a quando non si è troppo stanchi per sudare o troppo stremati per respirare. Impara la forma, ma cerca la non forma, ascolta il non suono. Impara tutto e poi dimentica. Impara la strada e poi trova la tua strada. Non darli un nome, perché è come l’acqua. Niente è più leggero dell’acqua che può aggirare la roccia, non combatte, ti gira attorno, l’opposto. Senza forma, senza nome. Il vero maestro sa conviverci. Solo tu puoi liberarlo. Questa è la via. La sola via, per avere il gong fu."

La capacità di sognare, la capacità di guardare oltre al limite della realtà che ci si staglia davanti, assieme alla creatività, vanno nutrite quotidianamente. Sono queste, infatti, che ci spingono a supere i nostri limiti, a dedicarci anima e corpo, a sacrificarci con tutto il nostro essere.
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Fantascienza - Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione
Macross | Star Trek | Yamato Starship

Fanta si, ma anche scienza

Nella seconda metà degli anni Ottanta frequentavo le scuole elementari. In quel periodo mi sono riconosciuto ed emozionato nelle avventure di Bastian, protagonista del film "La storia infinita".

Da bambino, ho passato ore ed ore immerso nella lettura dei romanzi d’avventura. Mi sono trovato a fianco di Jim Hawkins e di Long John Silver a bordo dell’Hispaniola, sono rimasto intrappolato nel Nautilus del capitano Nemo negli abissi degli oceani. "Sono stato" un cavaliere della tavola rotonda al servizio del grande Re Artù, assieme a Lancillotto e Tristano.

Il primo libro che mi fu regalato da bambino di cui ho memoria fu "20.000 leghe sotto i mari", che negli anni è diventato per me l’equivalente della mitica "Numero Uno" di Zio Paperone. La "Numero Uno" della mia personale collezione di libri. Collezione per me preziosa non certo per il valore economico dei volumi, ma per il valore "spirituale" in essi racchiuso.

I libri sono stati fondamentali nella formazione della mia persona. Tanto che quando ho comprato casa, ho scelto di decorare l'entrata con un mio pensiero. Ogni qual volta che sarei tornato a casa, e ne avrei varcato la soglia, quel pensiero mi avrebbe ricordato qualcosa che per me è un principio fondamentale:

"C’è chi colleziona gioielli, chi francobolli, chi monete...
e c’è chi colleziona libri.
Se leggere è conversare con i migliori spiriti di ogni tempo,
allora fa che siano loro ad accoglierti quando torni a casa."

"20.000 leghe sotto i mari" ha inaugurato una stagione di viaggi fatti con gli occhi della fantasia, viaggi che continuano tutt’oggi, e che continueranno ancora per molto tempo. Viaggi che mi hanno insegnato a sognare ad occhi aperti. Una capacità necessaria non soltanto nello sviluppo di una strategia di marketing, ma anche e soprattutto per sviluppare nuove soluzioni ai problemi posti dall’economia dell’attenzione.

Il motivo per cui continuo a sognare ad occhi aperti è semplice. Quando ti prefiggi degli obiettivi da raggiungere, sia che questi siano professionali o personali, uno degli ingredienti del segreto del successo è la capacità di guardare il mondo con occhi di bambino.
Questo atteggiamento, questa prospettiva verso il mondo, permette di coltivare e sviluppare la creatività e la curiosità.
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Fantascienza - Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione
Philip Kindred Dick

Philip K. Dick

I viaggi che ho compiuto con la fantasia, in breve tempo, mi hanno portato dalle navi che solcavano i sette mari alle navi lanciate verso galassie sconosciute. Le spade dei cavalieri di Re Artù divennero le spade laser dei cavalieri Jedi, impegnati a salvare l’universo dall’avanzata del lato oscuro della forza.

La continua ricerca di nuove storie, e della creatività, mi hanno portato ad esplorare il mondo della fantascienza. Così, durante l'adolescenza (a metà degli anni Novanta), le mie letture di fantascienza mi portarono ad incontrare Philip Kindred Dick.

Le opere di Dick mi costrinsero a confrontarmi con le sue due più famose domande: "che cosa è reale" e "che cosa è umano". Domande a cui il grande scrittore ha cercato di dare una risposta per tutta la sua vita attraverso i suoi romanzi ed i suoi racconti.

Interrogarsi su che cosa è reale, che cosa è umano, è fondamentale per comprendere le persone, le dinamiche della nostra società, la realtà in cui viviamo.

Immerso nelle pagine de "La svastica sul sole", uno dei capolavori di Philip K. Dick, tornato di grande successo negli ultimi anni grazie alla serie televisiva che Prime Video ha tratto da questo romanzo, ho avuto modo di scoprire il "Libro dei Mutamenti", 易经 Yì jīng.

Ma alla fantascienza devo anche due altri grandi spunti di riflessione. Grazie alle opere di Alfred van Vogt negli anni dell'università fui stimolato a riflettere sul concetto del "connettivismo", mentre il romanzo di Arthur C. Clarke, 2001: Odissea nello spazio, mi stimolo ulteriormente a pormi domande sul significato della mia vita.
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Dao - Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione
Un'interpretazione del simbolo del daoismo

Daoismo

Lo studio delle opere di Dick, di Van Vogt e di Clark, costituì il terreno fertile per lo studio della filosofia taoista. Lo studio del taoismo mi fece comprendere quanto sia importante evitare di guardare alla vita a compartimenti stagni, quanto fosse importante mantenere una visione d'insieme della realtà e coltivare una cultura del "salto di paradigma".

Il mosaico ormai era praticamente composto. Nel 2006 mi laureai e potei finalmente dedicarmi completamente al lavoro. Devo ammettere che la vita dello studente lavoratore non era affatto "facile".

Dopo aver completato gli studi, non ho mai smesso di studiare. Il mio mentore divenne Stephen Covey. La lettura del suo libro "Le sette regole per avere successo", fu per me una sorta di sintesi di tutto il percorso che avevo compiuto fino ad allora.

Grazie a lui compresi quanto fosse importante rispondere ad un vero e proprio codice di valori. Infatti, per poter raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, oltre ad essere capaci di cambiare prospettiva, ad essere creativi, a saper interrogare la realtà e comprendere le persone, è fondamentale adottare un codice etico.

Le storie che leggevo da bambino sui cavalieri della tavola rotonda, inevitabilmente, mi spinsero verso le mitiche figure dei samurai giapponesi. La storia e gli scritti di Miyamoto Musashi, la vita ed il pensiero di Yamaoka Tesshu, l'epopea dei 47 ronin, mi fecero comprendere quanto fosse importante dare un senso alla vita attraverso un codice di regole e di valori.
Valori che nei momenti difficili potessero essere un faro in grado di non farmi smarrire la via. Valori che furono fondamentali quando la crisi economica del 2009 mi travolse o quando subii gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione.
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Delfino - Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione
Il delfino - Sergio Bambarén

Sergio Bambarén

Fra il 2009 ed il 2010 sperimentai su di me, sia fisicamente che psicologicamente, tutti gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione. A questo si aggiunse un altro evento negativo. Nel 2009 fui uno dei tanti che persero il lavoro a causa della crisi finanziaria esplosa l'anno prima. È proprio nel 2009 che nacque in me l’idea del progetto BrioWeb (che poi si concretizzerà nel 2010).
In questa scelta difficile, in un momento per me di grande difficoltà, fui profondamente aiutato dalle opere di Sergio Bambarén, in particolar modo dal suo libro "Il delfino".

In un momento buio e di difficoltà presi coscienza che per riuscire a farcela e rimettermi in piedi era il momento di fare ricorso a tutto quello che i "migliori spiriti di ogni tempo", con i quali mi ero confrontato nel corso della mia vita, mi avevano trasmesso.

Senza esserne consapevole, nel corso degli anni, le tessere del mosaico della mia vita si erano composte ad una ad una. In quel momento lo svelarsi davanti ai miei occhi di quel mosaico fu a tutti gli effetti una vera e propria epifanìa.
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Metacognizione - Francesco Russo, esperto in economia dell'attenzione e distrazione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia. Soluzioni grazie alla metacognizione
La consapevolezza del sé

La metacognizione

Fui capace di affrontare il "mare in tempesta" che avevo davanti a me proprio grazie al percorso che avevo compiuto. Tutta l'esperienza che avevo accumulato mi permise di avere la forza di affrontare i problemi di salute ed i problemi economici. Anni inegabilmente molto difficili per me. Fui però fortunato. Perché Quegli anni forgiarono, in qualche modo, una nuova versione di me stesso.

Compresi quanto fosse fondamentale sviluppare una forte e profondo consapevolezza di me stesso. Scoprii così quanto la metacognizione è fondamentale per garantire ad ognuno di noi una vita piena di significato. Le capacità che si acquisiscono coltivando la propria metacognizione permettono di ridurre, se non annullare, i molti fenomeni che affliggono la nostra vita lavorativa e la nostra vita quotidiana causati dall’economia dell’attenzione.

Lo sviluppo della metacognizione permette di ridurre su di noi l'influenza dei fattori di stress. Ridurre gli stati di ansia e ridurre il fenomeno dell'insonnia. Ma non solo. È possibile ridurre, se non azzerare, l'esaurimento cognitivo da eccesso di informazioni (information overload), il workhaolism e il burnout.

La metacognizione permette anche di difendersi dall'infodemia e dalle fakenews. Permette di evitare comportamenti come la nomofobia, il multitasking, lo sharenting, il phubbing, il doomscrolling, il doomsurfing, il vamping e l'iktsuarpok.

La metacognizione è un vero e proprio antidoto al fenomeno degli smombies e permette di divenire dei veri e propri debunker, non solo nei confronti delle fake news ma anche di qualsiasi tentativo di manipolazione.

La capacità di mantenere focalizzata l'attenzione su un compito e la capacità di rimanere concentrati sono le chiavi per aprire la porta che porta ad una vita piena di significato.

Quando nel 2010 ho fondato BrioWeb, l’agenzia di marketing e comunicazione che dirigo, scelsi di offrire servizi di marketing attraverso un approccio omnicomprensivo di tutte le discipline e di tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo di una strategia di marketing.

BrioWeb, Brio Side of the Web, oggi, come allora, offre ai miei clienti non solo la possibilità di realizzare un sito web, una campagna sui social network o la creazione di un opuscolo. Esiste per permettere ai miei clienti di raggiungere i loro obiettivi di business, ed oggi per riuscirci, è fondamentale che una strategia di marketing tenga in considerazione gli effetti negativi che l’economia dell’attenzione ha su ognuno di noi.

Nel corso degli anni il mio approccio allo sviluppo di una strategia di marketing è stato definito dai miei clienti e dai miei collaboratori come "olistico" (non avendo altre parole per definirlo). In BrioWeb la strategia di marketing per posizionare un marchio sul mercato, con lo scopo di far crescere il business di un’azienda deve avvenire ottimizzando l’organizzazione interna dell'azienda e aiutando ogni membro dell’azienda a migliorarsi grazie allo sviluppo della metacognizione.

Infatti, se non affrontiamo fenomeni come il multitasking, il burnout, il workhaolism e la distrazione in generale, qualsiasi azione di marketing ne risulterà inficiata, sminuita.

Per riuscire in questo ho sviluppato nel corso degli anni due approcci. Il primo l’ho chiamato "Dominio marketing", il secondo, l’ho chiamato "Protocollo burattini". Approcci che hanno riscontrato presso i miei clienti un notevole successo.

Il primo è di fatto un vero e proprio "menabò" che permette a me ed ai miei collaboratori di sviluppare una strategia di marketing. Il secondo è un protocollo che introduciamo nelle aziende per intervenire sui costi occulti dell’economia dell’attenzione.

Oggi per lo sviluppo di una strategia di marketing, un consulente di marketing può avvalersi di una consolidata tradizione. Al contrario, chi come me ha scelto di diventare un esperto di distrazioni e dei fenomeni derivanti dall’economia dell’attenzione è di fatto un esploratore o un’esploratrice che si addentra in terre ignote.
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Ecco chi sono oggi

Lo studio quotidiano, le letture quotidiane, la pratica quotidiana del 太极拳 tàijí quán e della consapevolezza di me stesso, mi hanno permesso di dare alla mia mente la giusta disciplina, e mi hanno donato quell'equilibrio necessario a "dominare" e controllare gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, riuscendo a dare alla mia vita un profondo significato.

Oggi mi è chiaro quanto è importante ricercare la connessione fra tutte le cose, quanto sia importante ascoltare tutto ciò che ci circonda, continuare a sognare, a guardare al di là della punta del naso, ad avere il coraggio di andare contro le convezioni, guardare la vita da punti di vista sempre nuovi, mettersi in discussione costantemente e ricercare la perfezione, consapevole, che la perfezione non è raggiungibile. Consapevole che la pratica costante permette solo di limare le imperfezioni.
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Dott. Francesco Russo

Consulenze sugli effetti negativi dell'economia della distrazionie e sulle nuove dipendenze

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