Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo
In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione
Pagina pubblicata in data
8 agosto 2017
Aggiornata il 28 giugno 2023
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose
Alla fine del XIX° secolo l'aria di New York City era caratterizzata da un particolare odore, quello dello sterco di cavallo. Circa 150.000 cavalli ogni giorno nell'isola di Manhattan erano impiegati per trasportare persone e merci di ogni tipo.
Si è stimato che ogni mese la produzione di letame fosse di circa 45.000 tonnellate, il quale era generalmente accatastato a bordo strada o nei lotti di terreno non ancora edificati.
Nel 1898, in occasione della prima "Global Urban Planning Conference", urbanisti da ogni parte del mondo furono invitati a proporre una soluzione ottimale per riuscire a gestire questa situazione.
Situazione che quattro anni prima aveva portato i principali quotidiani anglosassoni a chiamare il fenomeno "Great Horse Manure Crisis of 1894".
Dalla conferenza non emersero soluzioni, semplicemente perché nessuno era stato capace di individuare una situazione alternativa ai cavalli come mezzo di trasporto.
Appena quarant'anni dopo i cavalli saranno soppiantati dal trasporto su gomma scongiurando la potenziale "crisi dello sterco".
Anche se gli urbanisti del XIX° secolo avessero avuto a disposizione i big data, l'intelligenza artificiale e le moderne teorie di gestione della città, non avrebbero comunque potuto risolvere il problema dello smaltimento dello sterco.
Il motivo è che nonostante i dati, le più moderne conoscenze, avrebbero semplicemente confermato le loro idee, la loro visione del problema. La soluzione del problema richiedeva fondamentalmente un'azione di "innovazione", un salto di paradigma .
La fantascienza sarebbe potuta venir loro in aiuto, come può oggi aiutare ognuno di noi a guardare qualsiasi problema sotto una luce differente. Quando si parla fra non appassionati di fantascienza si pensa ad astronavi e ad alieni. Chi conosce la fantascienza sa bene, invece, che si tratta di un genere che va ben oltre i viaggi intergalattici.
La fantascienza offre realtà alternative, che ci stimolano a porci delle domande sulla nostra vita, sul nostro modo di pensare e soprattutto perché pensiamo in un determinato modo.
Gli autori di fantascienza spesso ci spingono a capire quanto lo status quo sia fragile e, soprattutto, ci fa comprendere come il nostro futuro è plasmabile proporzionalmente a quanto è malleabile la nostra visione del futuro stesso.
Daniel Suarez nel suo romanzo Change Agent descrive un futuro prossimo nel quale la biologia sintetica è entrata in ogni ambito dell'economia e della società civile. Singapore ha surclassato la Silicon Valley e il governo federale è impegnato a contenere la fuga di cervelli, mentre i bambini nati con un DNA puro sono la questione sociale del momento.
Nel romanzo Infomocracy, l'autore, Malka Older, ha esplorato le conseguenze dell'informatizzazione delle istituzioni pubbliche nel momento in cui il digitale diviene il supporto ufficiale per votare.
Kim Stanley Robinson nel suo New York 2140 descrive una città sommersa dall'acqua a causa dell'innalzamento dei mari e dove il mercato immobiliare ha saputo evolversi ed adattarsi a questa nuova condizione. La popolazione mondiale si è concentrata in megalopoli costringendo a ripensare il sistema delle infrastrutture.
Nella raccolta di racconti Children Of The New World di Alexander Weinstein i social media sono protagonisti della vita quotidiana delle persone.
William Gibson, nel suo capolavoro Neuromancer del 1984, conia il termine cyberspazio e immagina quello che oggi è diventata realtà: la rete. Neal Stephenson con il suo The Diamond Age ha ispirato Jeff Bezos nella creazione del suo Kindle. Mentre con il suo ancor più noto Snow Crash ha ispirato Sergey Brin nelle sue intuizioni sulla realtà virtuale.
Infine, non è difficile capire come i comunicatori utilizzati nella serie televisiva Star Trek abbiano anticipato di decenni gli attuali smarthone, tanto da aver ispirato anche il nome del famoso cellulare della Motorola: lo StarTAC.
Anche se la fantascienza si dedica spesso a descrivere il futuro dell'uomo, nella gran parte dei casi è solo anticipatrice di un "presente prossimo". Ci basta pensare a come oggi il romanzo 1984 di George Orwell è considerato un vero e proprio testo profetico.
Attenzione però a non focalizzare l'utilità della fantascienza nelle sue capacità profetiche o predittive. La fantascienza è utile a tutti noi perché ci stimola a guardare la nostra realtà da nuovi e/o alternativi punti di vista. Nello stesso modo in cui il viaggiare o la meditazione ci stimolano a mettere in discussione noi stessi e le nostre convinzioni.
Quella che oggi è considerata la "fantascienza classica", cioè le opere prodotte fino agli anni Sessanta del Novecento, si poneva spesso come obiettivo quello di porre domande e di stimolare una critica alla società contemporanea.
Qualunque persona che oggi aspira a ricoprire un ruolo di leadership deve essere capace di compiere "salti di paradigma", cioè deve essere capace di cambiare punto di vista e saper analizzare qualsiasi condizione senza pregiudizi (vedi a riguardo l'articolo "Favorire i cambiamenti di mentalità").
I pregiudizi, i preconcetti, sono difficili da allontanare, perché sono molto utili alla nostra mente. Forniscono, infatti, delle scorciatoie mentali per affrontare la nostra quotidianità che permettono di risparmiare energie cognitive al nostro cervello. Se utilizzate con consapevolezza queste scorciatoie ci rendono più efficienti e produttivi. Il problema è che non si evolvono assieme al mondo, una volta che un preconcetto, un pregiudizio, si è formato, rimane costante e fisso nel tempo.
La fantascienza può aiutarci a superare i nostri pregiudizi. La fantascienza è uno stimolo prezioso a mantenere una mentalità aperta nei confronti del mondo che ci circonda. È per questo motivo che aziende come Google, Microsoft e Apple stimolano i dipendenti a leggere libri di fantascienza.
Liberare la nostra mente, esplorare il futuro per trovare risposte per il presente, ci permette di capire che l'immaginazione è più importante della capacità di analisi. Il grande Albert Einstein intervistato da George Sylvester Viereck per il The Saturday Evening Post (26 October 1929) affermò che:
"L’ immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’ immaginazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere l’ evoluzione."
Dott. Francesco Russo
BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.
Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.
In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.
Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.
Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.
Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.
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Grazie allo stato di flusso sviluppiamo la creatività, la base per l'innovazione, che permette la crescita di un business ed il miglioramento personale."
Francesco Russo
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