Pagina pubblicata in data
15 gennaio 2019
Aggiornata il 17 agosto 2022
Autore: Dave Eggers
Titolo: Il cerchio
Editore: Mondadori
"Il cerchio" può essere considerato un vero e proprio erede di "1984" di George Orwell. Il racconto di un presente alternativo, quasi distopico, in cui la dipendenza dai social media è quasi totale, e la privacy di fatto è stata imolata sull'altare della "trasparenza".
Mentre mi addentravo nella lettura di questo romanzo mi sono tornate spesso in mente le dichiarazioni rilasciate da Mark Zuckerberg nel 2010: "Ormai gli utenti condividono senza problemi le informazioni personali online. Le norme sociali cambiano nel tempo. E così è anche per la privacy." ("Zuckerberg: Finita l'era della privacy").
Parole molto differenti dalle recenti prese di posizioni davanti al Senato degli Stati Uniti d'America in conseguenza dello scandalo "Cambridge Analytica".
Trama originale, descrizioni dense di particolari, personaggi che dominano l’ambiente circostante attraverso dialoghi, azioni e pensieri. Una lettura davvero stimolante, soprattutto alla luce di quanto il tema della privacy sia di attualità (vedi l'articolo "Come il GDPR cambia le strategie di marketing").
Questione, infatti, che tocca ognuno di noi nel vivere quotidiano, ogni qual volta i call center ci contattano, o dobbiamo apporre svariate firme sui moduli per iscriverci in palestra.
Dave Eggers offre un punto di vista singolare sul rapporto che esseri umani e aziende hanno nei confronti della tecnologia, al giorno d’oggi, e lo fa attraverso gli occhi della protagonista Mae Holland.
Assunta al "Cerchio" come addetta all’assistenza dei clienti, in poco tempo raggiungerà i vertici dell'azienda, lavorando a stretto contatto con i tre saggi, i tre fondatori del "Cerchio".
Il Cerchio è una mastodontica organizzazione che impiega un numero enorme di persone, a cui offre, oltre al lavoro, la permanenza nel proprio campus, al cui interno si può trovare qualsiasi cosa.
Davanti ad un'apparente ambiente di lavoro pensato per il benessere di chi ci lavora, traspare una volonta di controllare ogni aspetto e momento della vita delle persone, e non solo di chi lavora all'interno del campus, ma di ogni essere umano.
Individualmente voi non sapete quello che fate collettivamente. Però, in secondo luogo, non dovreste fare troppo affidamento sulla benevolenza dei vostri capi. Per anni c'è stato un tempo felice in cui gli uomini che avevano il controllo dei più importanti canali di internet erano davvero persone abbastanza perbene. O almeno non erano rapaci e vendicativi. Ma io ho sempre avuto questa preoccupazione: e se qualcuno volesse usare questo potere per punire quelli che l'hanno sfidato?
Oltre ad un'intelligente critica al tentativo di manipolare le persone e violare la loro privacy, il romanzo si concentra anche su come le relazioni tra le persone nella nostra società stanno cambiando. Come ad esempio l'essere costantemente online sta ledendo la capacità di relazionarsi direttamente con gli altri.
Sei a tavola con tre esseri umani che ti guardano, tutti, e cercano di parlare con te, e tu resti incollata a uno schermo cercando degli estranei in qualche parte del mondo.
Sai cosa penso, Mae? Penso che state dietro a quella scrivania in qualche modo ti faccia credere, tra un frown e uno smile, che quella che fai è proprio una vita affascinante. Tu scrivi commenti sulle cose invece di farle. Guardi delle foto del Nepal, clicchi sul pulsante degli smile, e credi che sia come andarci.
Il romanzo è un monito non solo nei confronti del valore della privacy, di come le relazioni tra le persone possano essere influenzati dalla "dipendenza" da smartphone.
Ma è anche e soprattutto un monito nei confronti dei colossi digitali, che si ritrovano ad avere in mano un'enorme potere, un potere le cui responsabilità spesso non sono rispettate.
Non a caso il pilastro fondante de "Il Cerchio" è:
"I segreti sono bugie
Condividere è prendersi cura.
La privacy è un furto."
L'autore lo spiega attraverso gli effetti della filosofia della "trasparenza" sulla politica. Apparentemente chi potrebbe criticare l'adozione della "trasparenza" da parte dei politici? Ma è davvero utile ed importante sapere in qualsiasi momento cosa fa e dice una persona, per quanto ricopra un incarico pubblico?
Se volevano essere una società che abbracciava la trasparenza, e gli infiniti vantaggi globali del libero accesso, dovevano viverlo, quell'ideale, sempre e dovunque.
Ma è la stessa Mae a rendersi del costo della trasparenza, quando involontariamente diffonde online un video di un momento di intimità dei suoi genitori. Quando chiede che ai titolari dell'azienda di cancellare il video la risposta è secca: "Sai che non possiamo farlo. Cosa sarebbe la trasparenza se potessimo cancellare tutto ciò che in qualche modo ci sembra imbarazzante? Sai che noi non cancelliamo".
Nonostante questo Mae è completamente ammaliata dall'apparente paradiso in cui si trova. Sarà prorio il fondatore del cerchio stesso a metterla in guardia sui pericoli, sui veri obiettivi che l'azienda si è posta: "Quando sarà obbligatorio avere un account, e quando tutti i servizi governativi saranno incanalati attraveso il Cerchio, avrai contribuito a creare il primo monopolio tirannico della Terra."
Nonostante gli avvertimenti di Kalden e la sua richiesta di aiuto, uno dei tre saggi che segretamente sta cercando di boicottare l'azienda stessa che ha contribuito a creare, Mae preferirà tradirlo.
L'autore, infatti, sintetizza il perché di questo motivo con queste efficaci parole:
La maggior parte della gente darebbe tutto ciò che sa, darebbe tutte le persone che conosce... darebbe qualunque cosa pur di sapere che è stata vista e riconosciuta, e che potrebbe persino essere ricordata. Sappiamo tutti che moriremo. Sappiamo tutti che il mondo è troppo grande perché si possa essere significativi. Così, non abbiamo altro che la speranza di essere visti o sentiti, anche solo per un momento.
Questo verità non è solo valida per il mondo distopico del romanzo, ma anche e soprattutto fondamentale per il mondo in cui viviamo oggi. Verità talmente forte che quando Annie, l'amica più importante di Mae, l'amica grazie alla quale Mae è stata assunta al Cerchio, si trova in coma distesa in un letto di ospedale, Mae concepisce dentro di se l'ultimo tassello per il controllo totale delle persone:
Dovevano parlare di Annie, dei pensieri che le stavano passando per la testa. Perché non avrebbero dovuto conoscerli? Il mondo non meritava niente di meno, e non voleva aspettare.
Dott. Francesco Russo
BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.
Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.
In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.
Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.
Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.
Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.
Consulenze sugli effetti negativi dell'economia della distrazionie e sulle nuove dipendenze
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Grazie allo stato di flusso sviluppiamo la creatività, la base per l'innovazione, che permette la crescita di un business ed il miglioramento personale."
Francesco Russo
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