Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo

In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

Creare lo stato di flusso

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Pagina pubblicata in data 14 aprile 2020
Aggiornata il 27 dicembre 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

In questo periodo di "isolamento fiduciario" ho riflettuto su quanto sarà importante per le aziende, passata l’emergenza, mettere in campo tutti gli strumenti per rendere più efficace ed ottimizzato il proprio modello di business.

Un elemento, che direi essere fondamentale, sarà dato dalla capacità di ogni persona a dare il meglio ed il massimo di se stessa, riducendo gli errori al minimo, questo grazie a quello che in psicologia è chiamato "stato di flusso".

La ripresa delle attività economiche che seguirà l’allentamento delle misure di isolamento costringerà le aziende ad operare in un mercato estremamente competitivo, questo perché nei mesi a seguire le persone avranno una ridotta propensione a spendere.

La conseguenza è che le aziende non potranno permettersi nessun tipo di inefficienza. Una recente ricerca condotta dal "The Economist", come riportato nella Management Study Guide, rivela che "l'accesso ai social media costa all'economia americana una cifra sbalorditiva di 650 miliardi di dollari". Al momento in Italia non esistono ricerche legate al costo economico delle distrazioni, ma il fenomeno è oramai studiato da anni negli Stati Uniti, ed oggi le aziende devono iniziare a prendere atto, nel loro bilancio, delle perdite economiche legate alle distrazioni.

Il sottotitolo di questo articolo si ispira al libro "The Rise of Superman" di Steven Kotler, studioso che ha dedicato tutta la sua carriera a studiare il fenomeno delle distrazioni e a come è possibile evitarle grazie alle risorse psicologiche che ognuno di noi ha a disposizione.

Compito di un consulente di marketing oggi è aiutare i clienti che segue a sviluppare e mettere in campo queste risorse.

Nel ruolo di professionista del marketing posso sviluppare la migliore strategia possibile, ma se poi esistono gravi elementi di "inefficienza" nell’organizzazione aziendale e nel lavoro di ogni collaboratore (interno e/o esterno), ogni sforzo compiuto e costo sostenuto per promuovere il marchio saranno stati vani.

Il marketing non è infatti realizzare una campagna pay per click su facebook o mettere online un sito web.

Il professionista del marketing deve essere in grado di affiancare un’azienda, una piccola realtà artigianale o commerciale, ed aiutarla a organizzarsi internamente per poter raggiungere i clienti e gli obiettivi di fatturato.

Una campagna pay per click o il sito web sono solo alcuni degli strumenti che il consulente di marketing ha a disposizione, e non è detto che questi strumenti vadano sempre bene per tutti. Le sue competenze e la sua esperienza lo aiutano nella scelta di quali siano i migliori strumenti da impiegare per soddisfare le esigenze del cliente.

Per questo motivo nel corso degli anni ho sviluppato un catalogo di corsi di formazione che hanno la peculiarità di creare le condizioni ottimali perché una strategia di marketing funzioni.

Tra questi un corso si intitola "Potere della mente" ed è volto proprio ad aiutare i partecipanti a comprendere l’importanza e l’efficacia di raggiungere lo "stato di flusso".

Un semplice esempio per capire questo concetto. Un’azienda che investe diverse migliaia di euro nella realizzazione di un sito web professionale, che una volta online rimane abbandonato a causa di "mancanza di tempo", è uno spreco di risorse, e soprattutto può ridurre notevolmente il risultato di una qualsiasi strategia di comunicazione volta a catturare l’attenzione del potenziale cliente.

Ma perché manca il tempo in azienda? Spesso il motivo è legato ad un’organizzazione non ottimale dei flussi di lavoro, e spesso il motivo è legato all’inefficienza delle persone, che troppo spesso incappano in distrazioni.

Ma come è possibile giungere e mantenere lo "stato di flusso" e di conseguenza essere più efficienti?
In parole semplici, come possiamo raggiungere quella particolare condizione di concentrazione che altera la nostra percezione del tempo, facendoci percepire intere ore di lavoro come una piccola manciata di minuti?

Lo stato di flusso è tecnicamente definito come uno "stato di coscienza ottimale in cui ci sentiamo al meglio e diamo il meglio di noi stessi". Nel flusso, ogni azione, ogni decisione, ogni scelta, nasce senza soluzione di continuità. Ogni azione è conseguenza di quella precedente. Come un componimento musicale in cui ogni nota segue quella precedente senza nessuna stonatura o sbavatura.

Nello stato di flusso azione e consapevolezza si fondono. Il nostro senso del sé "svanisce". Il nostro senso del tempo si distorce e le nostre prestazioni raggiungono livelli eccezionali.

Nel libro "The Rise of Superman", Steven Kotler analizza come gli atleti di sport estremi - surfisti, snowboarder, paracadutisti e così via - hanno usato lo stato di flusso per portare le proprie prestazioni atletiche a livelli mai visti prima.

La cosa più straordinaria è che chiunque può toccare questo stato (come illustro nel mio corso "Potere della mente"). Lo stato di flusso può essere raggiunto ovunque, a patto che siano soddisfatte determinate condizioni iniziali, e questo vale soprattutto per il mondo degli affari.

In uno studio condotto dal McKinsey Glogal Institute, emerge che i top manager hanno riferito di essere cinque volte più produttivi quando raggiunto lo stato di flusso.

Questo significa che (potenzialmente) in un solo giorno si può gestire il lavoro di quasi un'intera settimana. Secondo sempre i ricercatori del McKinsey Glogal Institute se si riesce ad aumentare il tempo che passiamo nello stato di flusso di un 15% - 20%, la nostra produttività complessiva può raddoppiare.

Nello stato di flusso, il cervello rilascia una serie di sostanze come le endorfine, la noradrenalina, la nota dopamina, l’anandamide e la serotonina.

Queste cinque sostanze influiscono sulle nostre prestazioni. La noradrenalina e la dopamina rafforzano l'attenzione, aiutandoci ad eliminare le distrazioni, oramai costanti nella nostra quotidianità multitasking (vedi l'articolo "10 Consigli per evitare le distrazioni"). Le endorfine bloccano il dolore, lasciandoci bruciare la candela da entrambe le parti senza che si spenga del tutto. L'anandamide stimola le connessioni laterali e genera intuizioni gestaltiche molto più della maggior parte delle sessioni di brainstorming (leggi l'articolo "Focalizza la tua attenzione"). E la serotonina, permette alle persone di sviluppare affiatamento e lavoro di squadra.

Per capire veramente cosa rende queste sostanze chimiche così potenti è necessario approfondire il loro impatto sulla motivazione, l'apprendimento e la creatività di un essere umano.
Queste cinque sostanze chimiche sono le più grandi "ricompense" che il cervello è in grado di produrre (vedi l'articolo "Il Sig. Marketing e le tette").

Lo stato di flusso è una di quelle particolari condizioni in cui il nostro cervello produce allo stesso tempo tutte e cinque queste sostanze.

Questo determina che lo "stato di flusso" sia per noi una fra le esperienze più "piacevoli", significative e - letteralmente - coinvolgenti. Tutti noi almeno una volta lo abbiamo provato.

Pensiamo ad un programmatore che rimane in piedi giorno e notte per finire un lavoro, o ad un artista che per dipingere un quadro lavora ininterrottamente per ore ed ore.

"I ricercatori descrivono il flusso come il codice sorgente della motivazione intrinseca", dice Jamie Wheal, direttore esecutivo del progetto Flow Genome. "Una volta che un'esperienza produce lo stato, faremo di tutto per ottenerne di più".

In un mondo in rapido cambiamento è fondamentale la nostra capacità di apprendere più velocemente. Anche in questa attività lo stato di flusso può svolgere un ruolo importante. Più sostanze neurochimiche il cervello produce durante un'esperienza, maggiore è la possibilità che l'esperienza si può protrarre nel tempo.

Lo stato di flusso produce uno dei più potenti "cocktail neurochimici" oggi disponibili, ha un impatto enorme sulla nostra capacità di acquisire nuove competenze e conoscenze.

Il DARPA, ad esempio, ha scoperto che i cecchini militari addestrati in uno stato di flusso hanno dimostrato una capacità di apprendimento migliore del 230%.

Gli scienziati dell’ "Advanced Brain Monitoring" di Carlsbad (California), hanno condotto uno studio parallelo a quello effettuato dal DARPA, il quale ha dimostrato che lo stato di flusso permette ad un tiratore inesperto di completare l'addestramento per diventare un cecchino esperto nella metà del tempo che normalmente è necessario.

"In tutti i nostri studi di miglioramento estremo delle prestazioni", afferma John Hagel, co-fondatore del Deloitte's Center for the Edge, "le persone e le organizzazioni che hanno ottenuto i migliori risultati nel minor tempo possibile sono quelle che hanno sfruttato lo stato di flusso".

Nell'era delle distrazioni e della velocità, lo stato di flusso, svolge un ruolo centrale nello sviluppare la creatività. "La principale lamentela che si sente dire dalla gente oggi è che è sopraffatta dalla quantità di informazioni che devono gestire", afferma sempre Hagel. "Il flusso permette di assorbire queste informazioni, di sintetizzarle e di integrarle. Questo guida il processo creativo. Così, mentre tutti gli altri sono spinti alla distrazione, le persone che sperimentano lo stato di flusso, portano le proprie prestazioni al livelli elevati".

La creatività è infatti un'attività combinatoria, cioè è il frutto dell'incontro di idee nuove con ciò che si ha già acquisito. Nello stato di flusso la noradrenalina e la dopamina permettono alla mente di concentrarsi e di raccogliere nuove informazioni. Allo stesso tempo queste sostanze permettono di creare "connessioni più rapide" fra le idee.

L'anandamide, invece, aumenta il pensiero laterale, producendo connessioni tra "concetti apparentemente lontani tra loro".

Lo stato di flusso, stimolando l'apprendimento, la motivazione e la creatività, amplifica le tre competenze fondamentali necessarie per stare al passo con i cambiamenti radicali della nostra società.

Le aziende per introdurre lo stato di flusso nel loro processo organizzativo devono ovviamente rivedere la propria organizzazione interna, investire in una cultura del dialogo, dei feedback, e così via (vedi gli articoli della sezione "Management e Coaching"). Questo perché per riuscire in questo obiettivo è fondamentale spostare l'attenzione dell'azienda dalle "efficienze meccanicistiche" al "profondo impegno e sentimento umano".

Gli inneschi dello stato di flusso sono di differente natura, alcuni sono psicologici, altri sono ambientali, altri ancora sociali o creativi. Ma poiché lo stato di flusso è uno stato di assorbimento totale, tutti questi fattori contribuiscono a rafforzare la nostra attenzione.

Lo stato di flusso è una conseguenza della capacità di "messa a fuoco", della capacità della nostra mente di concentrarsi.

Per gli atleti di sport estremi analizzati nel libro "The Rise of Superman", i rischi fisici conseguenti alla pratica sportiva portano l'atleta a mantenere la concentrazione, così come i "rischi" di tipo emotivo, intellettuale, creativo, sociale - funzionano altrettanto bene.

Il coinvolgimento, il "rischio", è ovviamente relativo. Un surfista professionista può avere bisogno di cavalcare un'onda di 15 metri per attivare lo stato di flusso, mentre per una persona timida e silenziosa basta trovarsi impegnata in un appuntamento galante.

In poche parole, se i dipendenti non hanno lo spazio per fallire, non hanno neanche l'occasione di correre dei "rischi", e senza questo tipo di incentivo, si riduce notevolmente l'accesso allo stato di flusso (vedi l'articolo "Il migliore consiglio: fallisci" ).

Uno dei fattori psicologici alla base dello stato di flusso è il rapporto "sfida/abilità". La nostra attenzione è più impegnata quando c'è una relazione molto specifica tra la difficoltà di un compito e la nostra capacità di eseguire il compito stesso.

Se la sfida è troppo grande, la paura prende il sopravvento. Se la sfida è troppo facile, la nostra attenzione cala. Lo stato di flusso appare generalmente in punto intermedio tra la noia e l'ansia, in quello che gli scienziati chiamano il "canale di flusso".

Il punto in cui il compito è abbastanza difficile da stimolarci a superare un nostro limite ma non così semplice da farci mollare.

Una grande sfida aspetta tutti noi dopo questa emergenza, e sta solo a noi farci trovare pronti.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

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