Rischio calcolato o previsto?

Pagina pubblicata in data 13 settembre 2022
Aggiornata il 14 settembre 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

La scelta di raccontare in queste pagine l'esperienza della Myr Consulting, l'azienda creata da Carolina Benaglio e da suo marito Andrea Gusmini, nasce dopo che il profilo di Carolina è stato selezionato dai membri della redazione di Eclettica Magazine.

Il profilo di Carolina Benaglio faceva parte di una selezione di profili femminili che dovevano costituire il numero speciale che abbiamo pubblicato a gennaio dedicato alle donne.

Con mio grande piacere, i miei collaboratori non hanno avuto difficoltà nell'individuare una grande quantità di profili da raccontare sulle nostre pagine. La ricerca ha avuto talmente successo che abbiamo raccolto materiale per realizzare diversi numeri.
La selezione dei profili, di conseguenza, non è stata affatto facile.

Carolina Benaglio è amministratrice e socia della Myr Consulting, azienda con sede a Calvenzano (BG), specializzata nel "risk management". Offre servizi di consulenza a 360° riguardo la gestione dei rischi in base alla norma ISO 31000. Una donna con un'esperienza nel mondo dell'imprenditoria più che ventennale.

Carolina ci racconta che il tema del Risk Management è ormai cruciale per qualsiasi tipo di impresa. Le organizzazioni che oggi non gestiscono minacce e potenziali incidenti non solo sono a rischio, ma spesso sono "il" rischio.

Fallire nell'identificare, prevedere e mitigare, per esempio, i rischi operativi – che comprendono anche quelli informatici – equivale a mettere a repentaglio non soltanto il proprio business, ma anche l'operatività di intere filiere. Senza contare la sempre maggiore importanza che sta rivestendo la gestione dei rischi in ambito ambientale.

Questa disciplina è definita come l'insieme di azioni intraprese dalle aziende nel tentativo di alterare e controllare il livello di rischio associato alle proprie linee di business e, in generale, all'impresa nel suo complesso.

Un semplice esempio? In azienda ti rendi conto che i collaboratori sono poco soddisfatti? È possibile valutare un cambiamento delle politiche del welfare aziendale. Se invece il problema riguarda l'approvvigionamento delle materie prime potresti pensare di rivolgerti a nuovi fornitori.

In questi mesi, ad esempio, ci siamo resi conto di quanto l'Italia dipenda dalle forniture di gas naturale dalla Russia. Un'analisi dei rischi avrebbe potuto portarci a compiere scelte differenti, o quanto meno a diversificare i fornitori, anziché dipendere per il 40% del fabbisogno nazionale dal gas russo.

Per Carolina però i rischi vanno visti come un'opportunità. Prepararsi ai potenziali rischi che un'azienda corre può essere un vantaggio. Banalmente, nel ridurre le perdite economiche in caso un rischio ipotizzato si concretizzi.

In azienda Carolina si occupa anche della creazione di nuovi contatti con potenziali clienti e nel mantenere le relazioni con i clienti già acquisiti. In questo si evince la peculiarità della personalità di Carolina, che investe molto tempo non solo nella propria formazione personale, ma anche e soprattutto nella propria crescita personale.

Come abbiamo scritto più e più volte in queste pagine, valorizzare le persone, le relazioni che costruiamo con queste è fondamentale per qualsiasi azienda, in particolar modo per un'azienda di consulenza come la Myr.

Quando un'azienda o un libero professionista offre ad un cliente un servizio di consulenza non offre un bene fisico che si può toccare e soppesare. Di conseguenza è fondamentale valorizzare e dare importanza alla relazione con il cliente, che deve sviluppare un forte senso di fiducia nei confronti del consulente.

Sappiamo che il 90-95% del tessuto imprenditoriale italiano è composto da PMI, e di queste il 90% circa è costituito da microimprese. Si tratta di un mondo variegato di ricchezze e di peculiarità che merita di essere valorizzato al meglio. Per riuscire in questo è fondamentale entrare immediatamente in sintonia con il cliente. Ascoltarlo, capirlo.

Per riuscire in questo importante obiettivo, gli studi dedicati alla crescita personale, l'hanno portata a fare proprio l'approccio presentato dal metodo Structogram, elaborato dall'antropologo Rolf W. Schirm sulle ricerche condotte sul cervello da Paul D. MacLean, passate alla storia con il modello del cervello chiamato "Triune Brain".

Uno dei cardini di Eclettica Magazine è il suo essere pluralista, dare cioè spazio a tutte le visioni, le opinioni e a tutte le idee (purché queste rispettino la morale comune e la legge italiana). I nostri lettori più appassionati, che spesso leggono il blog "All'ombra del monolite" e sono iscritte alla newsletter "Pillole d'attenzione", sanno che il lavoro portato avanti dal nostro direttore, Francesco Russo, si basa sulle più recenti ricerche neuroscientifiche che tendono a considerare il modello del cervello proposto da MacLean "superato" dalle scoperte più recenti, seppur riconoscendo la grande importanza svolta dalle ricerche del dott. MacLean (a riguardo puoi leggere l'interessante articolo pubblicato nel 2008 sulla Yale Medicine Magazine "A theory abandoned but still compelling").

Questo non implica per noi ignorare approcci che partono da punti differenti dai nostri. Anzi. Il confronto con idee differenti dalle nostre è fondamentale per la crescita personale di ognuno di noi. Per questo motivo ci siamo impegnati fin da subito a dare spazio ad idee e teorie che non sempre corrispondono alla visione della nostra redazione.

L'arrivo della pandemia, nel 2020, ha offerto a Carolina un'occasione di riflessione, e quindi, un'occasione per mettere alla "prova" le proprie capacità. "Se non possiamo andare noi dal cliente, dobbiamo fare il modo che il cliente possa trovarci sui canali social".

Così Carolina ha iniziato un'attività strutturata di comunicazione attraverso i canali social. Che dopo un impegno costante durato due anni ha iniziato a dare i frutti desiderati. Questi però non sono gli unici canali con cui raggiunge i clienti.

La gran parte delle realtà imprenditoriali italiane, essendo molto piccole, sono spesso assenti dai social, o quanto meno si limitano ad avere una "presenza non monitorata".

In Italia, oggi, se è vero che bene o male tutti hanno un account social, non è altrettanto automatico che i social siano utilizzati dal punto di vista "imprenditoriale" dalle persone.

Questo significa considerare valido qualsiasi mezzo comunicativo, anche quelli più tradizionali, per raggiungere il cliente e soddisfare le sue esigenze, e questo Carolina lo sa molto bene. Ecco perché tutt'ora investe notevoli energie nella costruzione di occasioni "nella vita reale" per intessere relazioni.

Questo è di fatto un riflesso della filosofia di Carolina: mettere le persone al centro, condivisione delle conoscenze, e quindi disponibilità a trasferirle agli altri. Senza trascurare l'ingrediente più importante: la passione.

Una filosofia che permette a lei ed alla sua società di navigare con un certo grado di sicurezza nelle difficili e agitate acque del mercato.

Dott. Francesco Russo