Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo

In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

Combattere il burnout

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Pagina pubblicata in data 8 novembre 2022
Aggiornata il 9 novembre 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

Negli ultimi due anni la parola burnout è letteralmente "esplosa". Appare sempre più spesso sulle testate di informazione generale che specializzata.

Ho iniziato ad occuparmi di burnout circa quindici anni fa, assieme al tema del workaholism, dello stress, dell'esaurimento cognitivo (information overload). Studio che mi ha portato alla pubblicazione del mio libro "Burattini per scelta?", in cui ho sintetizzato i tanti anni di studio e di esperienza vissuta nelle aziende mie clienti.

Una delle attività che svolgo come consulente di marketing esperto nel tema degli effetti negativi dell'economia dell'attenzione (fenomeno nato da quello che oggi è definito come capitalismo della sorveglianza), è entrare in azienda ed aiutare i titolari dell'azienda a valutare se il carico di lavoro e l'organizzazione dell'azienda sono ottimizzati per garantire a tutti coloro che ci lavorano di dare il massimo senza però pregiudicare le proprie risorse cognitive e fisiche.

È possibile, ovviamente, lavorare sostenendo dei ritmi serrati. Ma questo è possibile solo per periodi estremamente brevi e se a questi periodi seguono periodi di riposo adeguati.

Recentemente parlando con uno dei collaboratori dei miei clienti, una persona estremamente sensibile e legata all'azienda, invece di discutere su come raggiungere i propri obiettivi, ci siamo soffermati su come riconoscere una condizione di burnout, e di conseguenza, su come gestirla qual ora si verificasse.

È chiaro che è essenziale per un'azienda mettere in atto tutte le azioni possibili per prevenire che i propri collaboratori si trovino in una condizione di burnout. Ma non sempre è possibile (altrimenti non si spiegherebbe la grande diffusione del burnout nelle aziende di tutto il mondo occidentale).

Succede spesso nelle aziende che i dipendenti più capaci, siano anche quelli che si ritrovano con il carico maggiore di lavoro, o che quanto meno si ritrovano con il maggior carico di responsabilità. Non dovrebbe essere così, ma è quello che succede.

Il motivo è abbastanza semplice. Chi si adopera di più in azienda difficilmente si tira indietro davanti ad un aumento dei compiti da svolgere. Spesso si mette a disposizione dei colleghi per aiutarli, e la dirigenza prende questa disponibilità come un "invito" ad affidare nuove mansioni.

Perché questo avviene? Perché ci si trova a vivere una condizione di burnout? Perché non si è in grado di capire tre aspetti: i propri limiti emotivi, i propri limiti cognitivi ed i propri limiti fisici.

La conseguenza per questa mancanza di "consapevolezza" dei propri limiti è quella di rischiare di trovarsi nella condizione di un esaurimento fisico, ma soprattutto cognitivo.

Si può fare qualcosa per evitare che un collaboratore o una collaboratrice si trovi in una condizione di burnout? La risposta è sì.

Da un lato si può intervenire su un'attenta analisi dei processi organizzativi, come ad esempio la distribuzione del carico di lavoro. Dall'altro si può offrire uno stimolo continuo di riflessione a collaboratori e collaboratrici per interrogarsi costantemente sulla propria situazione.

Questo articolo è focalizzato proprio su quanto sia importante periodicamente porsi delle domande, che permettono di capire se si sta entrando in una condizione di burnout. Per poter poi sfruttare la nostra intelligenza emotiva per prevenire l'esaurimento cognitivo. Ecco tre domande, fra le tante, che ti puoi porre:

1) La mia motivazione sta venendo meno?

Se sei una persona appassionata del proprio lavoro ed inizi a sentire una sensazione di sopraffazione, inizi a sentire che non sei in grado di svolgere un solo compito in più rispetto a quello che già fai, potrebbe essere arrivato il momento di rivalutare la priorità di ogni singolo compito che devi svolgere.

Ad esempio, potrebbe essere arrivato il momento di confrontarti con la tua persona di riferimento in azienda per rivedere il tuo carico di lavoro.

Spesso si ha paura che chiedere un aiuto equivalga a mettersi in cattiva luce, si pensa che chiedere di ridurre il carico di lavoro o di affidare ad altri colleghi alcuni incarichi possa essere un segno di pigrizia e che quindi si possa essere licenziati.

In realtà quando riesci a creare le condizioni per ricaricare le "pile", le tue energie fisiche, cognitive ed emotive, ci si sente meno carichi di compiti si lavora con più dedizione ai propri compiti.

2) La tua capacità di ascolto sta venendo meno?

Se generalmente sei una persona molto empatica, capace di ascoltare e percepire lo stato emotivo delle persone che ti stanno attorno, e inizi a sentire che questa tua capacità si sta riducendo sensibilmente, potrebbe essere la spia rossa che forse hai bisogno di momenti di silenzio e di solitudine.

Le persone che sono molto empatiche generalmente eccellono nell'ascolto. Sono curiose di ciò che le altre persone hanno da dire, e sono capaci di essere pienamente presenti emotivamente nelle riunioni.

In un'azienda mia cliente, la mancanza di capacità di ascolto durante le riunioni è stato un segnale precoce che si stava verificando una condizione generale di esaurimento cognitivo, di burnout.

3) Ricorri a più caffeina e/o ad altri tipi di bevande energetiche?

Se stai bevendo troppa caffeina per rimanere vigile, è molto probabile che tu stia spingendo il tuo corpo e la tua salute al limite.

Inizialmente è facile cadere in inganno e pensare che la caffeina ti permette di produrre di più e di essere più efficienti, ma l'assunzione di troppa caffeina o di altri stimolanti può aumentare un aumento dello stato di ansia, che influenza negativamente la tua mente.

Ti svegli nel cuore della notte pensando a problemi di lavoro? Stai trascurando la tua famiglia ed i tuoi amici? È importante quindi che ti interroghi sulla tua capacità di valutare le tue forze, e di come ti stai prendendo cura della salute della tua mente e del tuo corpo.

Tutti abbiamo bisogno di dare e ricevere sostegno emotivo da coloro che amiamo. Concentrarsi sullo sviluppo di relazioni interpersonali più forti ti aiuterà a mantenere un equilibrio nella tua vita.

Far parte di una "comunità" contribuisce notevolmente alla nostra longevità. Il motivo? Ci fa percepire che la nostra vita ha un senso, un significato.

Quando nella nostra vita mancano relazioni profonde con altri esseri umani, possiamo diventare ansiosi e soprattutto rischiamo di "disconnetterci" dal mondo che ci circonda, portandoci verso l'apatia, la passività.

Un ultimo aspetto. Le persone che ricoprono un ruolo di "comando", di guida, sono le prime chiamate a farsi avanti quando un membro del gruppo ha bisogno di aiuto. Se sei il "capo", il tuo ruolo prevede anche quello di aiutare i tuoi collaboratori. Aiutarli a bilanciare il carico di lavoro.

Essere in grado di riconoscere i segnali che caratterizzano l'esaurimento cognitivo e fisico, significa essere emotivamente in sintonia con noi stessi e con le persone con cui ci relazioniamo. Per riuscire in questo è fondamentale coltivare la nostra empatia, la nostra intelligenza emotiva, che permettono ad un'azienda di prevenire il burnout e garantire così non solo il benessere di chi lavora, ma anche la salute del business stesso.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

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