Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo
In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione
Pagina pubblicata in data
5 aprile 2022
Aggiornata il 6 aprile 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose
Differenti ricerche hanno messo in evidenza che quando le persone percepiscono che il loro lavoro ha un significato, la loro salute ed il loro stato di benessere generale migliora. Non solo, anche il lavoro di squadra ed il loro impegno nel lavoro diventa molto più proficuo.
Le persone che hanno questa consapevolezza si riprendono più velocemente dalle battute d'arresto, e sono più propense a vedere gli errori come opportunità di crescita piuttosto che come dei fallimenti.
Sono quattro le caratteristiche chiave che hanno in comune le persone che percepiscono un significato in quello che fanno. Sono persone curiose, stimolanti e perseveranti, credono nel valore della "cultura", e sono capaci di fidarsi degli altri. In oltre, in queste persone, tutte queste caratteristiche sono sempre presenti contemporaneamente.
In sintesi, c'è una chiara differenza tra rendere il lavoro significativo e renderlo divertente o facile, così come c'è una grande differenza tra un dipendente impegnato ed uno felice.
Fra i molti compiti che un buon leader deve svolgere, c'è quello di concentrarsi sull'aiutare i dipendenti a trovare un significato in quello che fanno, piuttosto che aiutarli ad essere semplicemente "felici" in ufficio.
C'è una storia piuttosto conosciuta su un addetto alle pulizie della NASA. Nel 1962, durante una visita alla NASA, il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy interruppe il suo giro di visita per avvicinarsi ad un addetto alle pulizie. Rivolgendosi all'uomo, JFK chiese che cosa stava facendo. L'uomo rispose: "sto aiutando a portare un uomo sulla luna".
Questo aneddoto è spesso usato per sottolineare come anche il lavoro più semplice può essere vissuto come un'attività piena di significato, se visto dal giusto punto di vista.
Negli Stati Uniti è sempre più pressante il fenomeno dei licenziamenti. Oggi, sempre più persone cercano molto di più di un buon stipendio. Il denaro è sicuramente in grado di motivare le persone, ma avere uno scopo, percepire un significato in quello che si fa, influenzano la permanenza sul posto di lavoro e quanto duramente ci si impegna nel lavoro.
Trovare un significato al lavoro è diventato così importante che ci sono persino classifiche pubbliche dei lavori più "significativi". Anche se ci sono molti fattori che determinano quanto un lavoro tende ad essere attraente. I lavori che contribuiscono a migliorare la vita delle altre persone sono in cima alle classifiche.
È interessante notare che gli studi meta-analitici hanno indicato che c'è solo un'associazione minima tra lo stipendio e la soddisfazione che si ha nel svolgere il proprio lavoro. Da un punto di vista della percezione del significato del proprio lavoro non c'è molta differenza fra un avvocato che guadagna 100 mila euro all'anno e un designer freelance che guadagna 35 mila euro all'anno.
La ricerca "Measuring Meaningful Work: The Work and Meaning Inventory (WAMI)" mostra che le persone che "sperimentano" un lavoro significativo mostrano una salute e un benessere migliore, si impegnano nel lavoro di squadra e si riprendono più velocemente dalle battute d'arresto e sono più propensi a vedere gli errori come opportunità di crescita.
In altre parole le persone che percepiscono un significato nel loro lavoro e in quello che fanno hanno maggiori probabilità di prosperare e crescere.
Come si evince dall'articolo "Corporate Purpose and Financial Performance" le aziende che infondono ai propri collaboratori un forte e chiaro senso del lavoro tendono ad avere migliori performance finanziarie. Non sorprende quindi che le aziende di maggior successo nel mondo siano anche quelle che sono considerate i migliori posti dove lavorare.
Negli ultimi decenni, una grande quantità di ricerche ha messo in evidenza come un leader gioca un ruolo significativo nell'aiutare i dipendenti a capire il "perché" del loro lavoro. Inoltre un leader capace di questo ha un forte impatto sulle performance dei propri collaboratori e sull'organizzzione dell'azienda. Come, ad esempio, mostrano le ricerche "The Promise and Problems of Organizational Culture: CEO Personality, Culture, and Firm Performance" e la ricerca "I’m Not Mopping the Floors, I’m Putting a Man on the Moon: How NASA Leaders Enhanced the Meaningfulness of Work by Changing the Meaning of Work"
Nello studio "It’s the Little Things That Matter" si evince come le persone tendono a vivere il lavoro come significativo quando sentono che stanno contribuendo a creare qualcosa di nuovo - specialmente quando si sentono in grado di esplorare, connettersi e avere un impatto sul "mondo".
I leader aiutano le persone che hanno attorno a trovare un significato al lavoro che svolgono, stimolandole ad esplorare, stimolandole a fare domande e coinvolgendole nell'individuare idee sul futuro. In un certo senso, i leader curiosi aiutano i dipendenti a trovare qualcosa di significativo nel lavoro.
Uno dei più grandi problemi che le aziende devono affrontare è l'inerzia e la stagnazione che possono seguire al successo. La ricerca "Positive fantasies about idealized futures sap energy" mostra che le persone ottimiste che si aspettano di ottenere grandi risultati si sforzano meno di quelle persone che si aspettano di lottare o di fallire. I leader che rimangono ambiziosi sia di fronte al fallimento che davanti al successo, e che spingono i propri collaboratori a guardare nello stesso modo al proprio lavoro, ottengono come risultati un senso di progresso, di reinvenzione e di crescita, che portano ad un'esperienza lavorativa più significativa.
Nell'articolo "Predicting meaning in work: Theory, data, implications" si illustra come le persone trovano qualcosa di valore in quello che fanno solo se il loro operato si allinea con i propri bisogni e le proprie motivazioni. Questo è il motivo per cui è importante che ci sia una convergenza tra i valori personali di un individuo e la cultura dell'organizzazione in cui si lavora.
Per questo motivo non è una scelta ottimale assumere i migliori, ma è preferibile scegliere coloro che si avvicinano ai valori e alla visione dell'azienda.
I valori funzionano come una bussola interna o una lente attraverso la quale assegniamo un significato al mondo. I leader che prestano attenzione ai valori di ogni individuo hanno maggiori probabilità di assumere persone che facilmente si metteranno in connessione con i colleghi e con l'organizzazione aziendale in generale.
I capi "prepotenti", che controllano ogni minimo dettaglio dell'operato dei collaboratori, sono un serio contributo a demotivare i dipendenti. Al contrario dei leader che sanno fidarsi delle persone sono più propensi a dar loro spazio per sperimentare e crescere. Aiutano le persone a modellare il proprio ruoli - qualcosa che i ricercatori chiamano job crafting.
I dipendenti che possono personalizzare il proprio lavoro, che sentono un forte senso di importanza e di valore del loro lavoro, che sentono di avere la fiducia del proprio capo, che sentono che il proprio lavoro ha un senso, si trasformano le fattore di successo dell'azienda.
Dott. Francesco Russo
BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.
Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.
In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.
Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.
Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.
Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.
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Francesco Russo
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