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In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione

Coltivare una mente aperta

Francesco Russo, consulenze per gestire gli effetti negativi dell'economia dell'attenzione, workhaolism, burnout, information overload, nomofobia, multitasking, stress e infodemia, attraverso la metacognizione per il benessere digitale

Pagina pubblicata in data 27 settembre 2022
Aggiornata il 30 settembre 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose

La maggior parte dei corsi di leadership, dei libri, e più in generale del mondo della leadership concorda sul fatto che l'apertura mentale - su nuovi prodotti, su nuove strategie, su nuovi modelli di business - è una delle chiavi del successo nell'economia moderna.

Ma su cosa si basa e si costruisce un'apertura mentale? Come si costruisce la capacità di compiere un salto di paradigma?

Le tesi presentata dal giornalista Shane Snow nel suo libro "Dream Teams" suggerisce che l'apertura mentale è una combinazione di umiltà intellettuale e apertura all'esperienza, ovvero la volontà di cercare e confrontarsi con punti di vista differenti, e la capacità di lasciare che queste esperienze cambino le proprie convinzioni.

Gli studi suggeriscono che è possibile sviluppare entrambe le caratteristiche attraverso i viaggi, la lettura, la meditazione e molte altre attività (puoi leggere l'articolo "Una mente zen per eccellere").

Benjamin Franklin sapeva di essere intelligente - più intelligente della maggior parte dei suoi contemporanei - ma era anche abbastanza intelligente da capire che non poteva avere ragione su tutto. Ecco perché ogni volta che stava per pronunciare un'argomentazione, iniziava con queste parole: "Potrei sbagliarmi, ma...". Questa frase metteva le persone a proprio agio e le aiutava a prendere il punto di vista differente di Franklin meno sul personale, e gli aiutava anche a prepararsi psicologicamente per essere aperti a nuove idee.

La storia dimostra che tendiamo a scegliere leader politici e aziendali stoici, prevedibili e inflessibili, ma le moderne ricerche indicano che i leader e le leader di cui abbiamo bisogno devono essere caratterizzati e caratterizzate da creatività e flessibilità.

Abbiamo bisogno di persone che sappiano essere come Franklin, cioè abbastanza intelligenti e volitive da convincere le persone a fare grandi cose, ma abbastanza flessibili da pensare in modo differente, ammettendo quando si sbaglia, e mostrando di essere capaci di adattarsi ai cambiamenti.

Cambiare i nostri metodi e le nostre menti è difficile, ma è importante in un'epoca in cui le minacce di "cambiamento" sono sempre all'orizzonte (puoi leggere l'articolo "Atreyu e la storia infinita").

Nella cultura popolare, potremmo chiamare questo tipo di flessibilità cognitiva "apertura mentale". Con le crescenti divisioni nella società, la sopravvivenza delle nostre imprese e comunità può dipendere dalla flessibilità dei leader e delle leader, a partire da chi siede in parlamento fino ad arrivare ai vertici delle aziende.

Recentemente la psicologia ci ha fornito un modo per sviluppare la nostra apertura mentale e soprattutto per quantificarla.

La svolta è avvenuta quando i ricercatori hanno iniziato a giocare con un concetto religioso chiamato "umiltà intellettuale". I filosofi hanno studiato il motivo per cui alcune persone si aggrappano ostinatamente alle credenze spirituali anche quando vengono presentate loro le prove che dovrebbero abbandonarle, mentre altre persone adottano rapidamente nuove credenze abbandonando velocemente le vecchie. L'umiltà intellettuale, secondo i filosofi, è la virtù che si colloca tra questi due eccessi; è la volontà di cambiare, più la saggezza di sapere quando non si dovrebbe.

Umiltà intellettuale

Alcuni anni fa, scienziati di varie università hanno iniziato a trasporre questa idea nel campo della psicologia. Poi, nel 2016, alcuni professori della Pepperdine University hanno scomposto il concetto di umiltà intellettuale in quattro componenti e hanno pubblicato una valutazione per misurarli:

  1. Rispetto per gli altri punti di vista;
  2. Non essere intellettualmente troppo sicuri di sé;
  3. Separare il proprio ego dal proprio intelletto;
  4. Disponibilità a rivedere il proprio punto di vista.

Una persona intellettualmente umile otterrà un punteggio elevato su tutti questi aspetti. Suddividendo i risultati in questo modo, i professori della Pepperdine hanno permesso di individuare più facilmente gli ostacoli che ci impediscono di agire con una mentalità aperta.

Il Dott. Jason Baehr della Loyola Marymount University definisce, infatti, l'apertura mentale come la caratteristica di essere capaci di trascendere, entro certi limiti, un punto di vista cognitivo predefinito per prendere sul serio i meriti di un punto di vista cognitivo differente.

Il punto è che si può essere intellettualmente umili (disposti quindi a cambiare idea sulle cose), ma se non si è mai abbastanza curiosi da ascoltare altri punti di vista, non si è poi così davvero di mentalità aperta.

Il Dott. Baehr suggerisce che un aspetto della valutazione del test conosciuto come "The Big Five Personality Test" può aiutare a colmare questa "lacuna".

Il primo punto di questo test si focalizza su quanto una persona è aperta a vivere esperienza nuove, quanto è disponibile a provare cose nuove o a recepire nuove informazioni.
Essere aperti a nuove esperienze significa essere disponibili a provare il gelato al gusto di sottaceti. Mentre possedere una umiltà intellettuale significa che siamo disponibili ad ammettere che il gelato ci piace, anche se si partiva dal presupposto che il gusto ai sottaceti non sarebbe stato di nostro gradimento.

Una persona che ottiene un punteggio elevato in entrambi gli aspetti sarà propensa ad ascoltare le persone, a prescindere da chi siano, e ad avere una sorta di flessibilità cognitiva simile a quella mostrata di Benjamin Franklin.

I risultati di un test, in particolare di un test che si somministra in modalità auto-somministrazione, vanno sempre presi con le dovute cautele. Anche quando il test è considerato molto affidabile come il "Big Five".

Prima di tutto bisogna valutare quanto le persone sono "sincere" nel rispondere alle domande. Non è così facile, infatti, mettersi in discussione, mettersi a nudo (nonostante si sia davanti ad uno schermo) ed essere sinceri.

In secondo luogo, per quanto le domande a cui si è sottoposti possono essere soppesate, valutate e in grande quantità, solo con un dialogo (sincero) protratto nel tempo con uno psicologo o una psicologa è possibile ottenere un profilo caratteriale abbastanza attendibile di una persona.

The Big Five Personality Test

Il test conosciuto con il nome "The Big Five Personality Test" è un test che è stato elaborato nel corso di molti anni di ricerca. È fra i pochi, se non l'unico, test psicometrico sui modelli di personalità che raccoglie un ampio consenso scientifico da parte del mondo della psicologia.

Un simposio del 1989 a Honolulu ha riunito i più importanti psicologi del settore per esaminare i modelli di personalità proposti da questo test. Le conclusioni furono che questo il modello proposto da questo test è quello più solido ed un test psicometrico affidabile (clicca qui per scaricare un PDF di approfondimento sul test).

Le ricerche indicano che l'80% dei profili di personalità possono essere osservati attraverso le cinque "dimensioni” a cui il test ricorre.

I cinque "grandi tratti caratteriali” derivano da un lungo studio statistico sulle domande fatte dagli psicologi per definire le caratteristiche della personalità delle persone. Utilizzando una tecnica chiamata analisi fattoriale, i ricercatori hanno esaminato le risposte delle persone di centinaia di domande cercando di determinare quale era il migliore modo per riassumere la personalità di una persona.

Questo è stato fatto con le risposte di test provenienti da tutto il mondo ed il risultato finale è stato che, mentre le variabili di personalità sembrano essere "infinite”, emergono cinque "caratteristiche” che possono accomunare quasi tutti i tipi di personalità.

Queste cinque "caratteristiche” sono: apertura (riferito alla mentalità, all'esperienze di vita), coscienziosità, estroversione, piacevolezza, nevroticità (in inglese OCEAN, Openness, Conscientiousness, Extraversion, Agreeableness e Neuroticism).

Openness - Le persone che amano imparare cose nuove e godere di nuove esperienze di solito ottengono un punteggio elevato in apertura. "Openness” comprende tratti della personalità come l'essere perspicaci e fantasiosi e l'avere un'ampia varietà di interessi.

Conscientiousness - Le persone con un alto grado di coscienziosità sono affidabili e puntuali. Tra i tratti della personalità vi sono l'organizzazione, la metodicità e l'accuratezza.

Extraversion - Gli estroversi traggono la loro energia dall'interazione con gli altri, mentre gli introversi la traggono da sé stessi. L'estroversione comprende i tratti di personalità dell'energia, della loquacità e dell'assertività.

Agreeableness - Questi individui sono amichevoli, cooperativi e compassionevoli. Le persone con bassa "agreeableness” possono essere più distanti. I tratti della personalità includono l'essere gentili, affettuosi e simpatici.

Neuroticism - È talvolta chiamato anche stabilità emotiva. Questa dimensione si riferisce alla stabilità emotiva e al grado di emozioni negative. Le persone con un punteggio elevato di "neuroticism” spesso sperimentano instabilità emotiva ed emozioni negative. I tratti della personalità includono, ad esempio, l'essere lunatici e tesi.

Ecco i risultati del mio test: Openness 96%, Conscientiousness 77%, Extraversion 77%, Agreeableness 83%, Neuroticism 29%. Risultati piuttosto incoraggianti, ma come ho scritto, da prendere con cautela.
Sono stato il più sincero possibile, ma quanto la conoscenza degli argomenti, la lettura di numerosi libri su questi temi mi hanno influenzato senza che me ne renessi conto?
La descrizione sintentica offerta del test è lusinghiera... ma forse... troppo lusinghiera (la trovi in fondo a questo articolo).

Queste caratteristiche sono misurate in differenti modi e sono sviluppate nei test in modo diverso. Cioè non esiste un test standard, ma di volta in volta gli psicologi che sviluppano un test per valutare la personalità di una persona cercano di individuare le domande migliori per ottenere la valutazione più precisa possibile di queste cinque "caratteristiche”.

Ernest Tupes e Raymond Christal hanno avanzato il modello iniziale, basato sul lavoro svolto presso il Laboratorio del Personale dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti alla fine degli anni Cinquanta. J.M. Digman ha proposto il suo modello a cinque fattori della personalità nel 1990 e Goldberg lo ha esteso ai livelli più alti delle organizzazioni aziendali nel 1993.

I professionisti delle risorse umane utilizzano spesso queste "caratteristiche” dei tratti della personalità per selezionare il personale. Queste cinque "caratteristiche”, infatti, sono considerate tratti fondamentali che della personalità di un individuo.

Shane Snow nel suo libro sintetizza una combinazione delle valutazioni del test sviluppato presso la Pepperdine University, "Pepperdine Intellectual Humility”, con le valutazioni del test "Big 5”.

Ottenendo così un'analisi che definisce "Openness to Experience”. L'autore ha condotto una serie di studi su migliaia di lavoratori americani per trovare correlazioni fra le persone di mentalità aperta e il loro modo di vivere e lavorare (è possibile effettuare il test che scaturisce dalle sue ricerche a questo link).

I risultati indicano che la maggior parte delle persone si sopravvaluta: il 95% delle persone si considera più aperto della media, il che, ovviamente, non può essere vero.
Ma questo suggerisce che la maggior parte dei leader non sa quanto l'umiltà intellettuale sia un punto cieco nel proprio lavoro.

La ricerca condotta da Shane Snow ha anche messo in evidenza che esistono delle attività che più di altre stimolano una maggiore umiltà intellettuale. Ad esempio, viaggiare molto - o, meglio ancora, vivere per lunghi periodi a contatto con culture straniere - tende a renderci più disposti a rivedere i nostri punti di vista.
Dopo tutto, se sappiamo che è possibile vivere in un modo differente dal nostro, è logico che il nostro cervello accetti meglio nuovi approcci ai problemi sul lavoro.

Le recenti ricerche delle neuroscienze dimostrano come narrare storie ci aiuti a creare empatia nei confronti delle altre persone. I lettori di narrativa tendono a ottenere punteggi più alti in termini di umiltà intellettuale, forse perché il loro cervello è un po' più allenato a cercare storie diverse dalla propria e a considerare le esperienze e le opinioni dei personaggi come potenzialmente valide (puoi leggere a riguardo l'articolo "I migliori libri di marketing? Le raccolte di fiabe!").

L'esperienza (empirica) di chi pratica discipline come lo Yoga, il Taiji Quan, e più in generale di chi pratica meditazione, mostra che praticare meditazione permette di imparare a conoscere i lati positivi e negativi del proprio ego.
È possibile utilizzare test come "Enneagram Test” o studiare teorie come la "Moral Foundations Theory” partecipare a programmi come "Open Mind Platform”... insomma le occasioni per sviluppare la propria umiltà intellettuale non mancano.

C'è ancora molto lavoro da fare, sottolinea Shane Snow, per capire quali modalità adottare per aumentare la nostra umiltà intellettuale. Proseguire con la ricerca scientifica su come aumentare il punteggio di ognuna delle cinque caratteristica del "Big Five" è fondamentale per la crescita personale di ogni persona.

Nel mentre, la storia di Benjamin Franklin ci ha mostrato almeno un "trucco" che tutti noi possiamo usare: per imparare e crescere continuamente dobbiamo impegnarci a "sgonfiare” la nostra sicurezza intellettuale.
Senza esserne consapevole, Franklin, aveva empiricamente capito come gestire quello che oggi le neuroscienze definiscono bias di superiorità e che oggi affligge molti leader.

Il ridultato del mio test "Big Five"

Siete una persona molto comprensiva e altruista, che apprezza la gentilezza e la compassione sopra ogni altra cosa. Ritenete fondamentale prendervi cura degli altri e lavorare per rendere il mondo un posto migliore. Raramente fate qualcosa che non abbia un ritorno in termini di gentilezza o di attenzione. Non vi preoccupate di obiettivi egoistici e vi preoccupate invece dei bisogni degli altri.
Avete un genuino amore per le idee e apprezzate l'originalità, la creatività e l'immaginazione. Per voi è importante avere costantemente l'opportunità di imparare cose nuove e di migliorare la vostra mente. Apprezzate le sfide intellettuali, la profondità di pensiero e l'intuizione. A causa del vostro interesse per l'illuminazione e le idee nuove, attribuite grande valore all'arte e alla creatività.

Dott. Francesco Russo

BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.

Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.

In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.

Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.

Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.

Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.

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