Adagio in Sol minore - detto "Adagio di Albinoni" - Remo Giazotto

L'Adagio in Sol minore per archi e organo su due spunti tematici e su un basso numerato di Tommaso Albinoni (Mi 26), conosciuto come Adagio di Albinoni, è forse uno dei falsi più famosi della storia della musica.

Il brano, è stato composto da Remo Giazotto (1910 - 1998) entro il finire del 1949, ed è stato pubblicato nel 1958.

Il compositore disse di aver "ricostruito" l'Adagio sulla base di una serie di frammenti di Tommaso Albinoni che sarebbero stati ritrovati fra le macerie della Sächsische Landesbibliothek di Dresda in seguito al bombardamento della città avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Non si sono mai trovate prove a sostegno di questa storia, né lui ha mai ammesso che la composizione fosse totalmente sua. Di conseguenza qualche dubbio rimane, anche nel caso in cui fosse partito da frammenti, il brano è comunque una ricostruzione di Giazotto, che ha dedicato molto tempo allo studio dell'opera di Albinoni.

Il brano è divenuto famoso fin da subito, forse anche per questa "storia" che si può considerare una sorta di antesignana delle moderne "leggende metropolitane", tanto che già nel 1962 è il tema conduttore de Il processo di Orson Welles e successivamente utilizzato in altre pellicole. Suonato durante il funerale di Berlinguer, la cantante Lara Fabian ne ha tratto una canzone in lingua italiana e inglese intitolato "Adagio".

Che cos’è un adagio? Con questo “movimento” che, sulla scala metronometrica si colloca tra il "largo" e l’"andante", viene definito lo scorrere lento della melodia, detta "adagio". In essa spiccano realizzazioni armoniche fortemente espressive con toni austeri, profondi, meditativi. In passato per compositori insigni come H. Purcell e J.S.Bach era inutile indicare una misura esatta del tempo, bensì si preferiva appunto scrivere "adagio", la cui cadenza rendeva più solenne il brano o il finale di esso ed era considerato più "grave" e "lento" del largo. Per questo capita che un Adagio non ha sempre la medesima durata.

A tal proposito, nessun Adagio di Albinoni ha mai superato i 2 minuti, altro indizio della paternità del brano di Giazotto.

Il brano è un'opera delicata ed eterea, solenne e grave allo stesso tempo. Il cui ascolto stimola una reazione emotiva nell'ascoltatore. Non esiste un significato ufficiale, e forse anche questo contribuisce alla bellezza del brano. L'ascoltatore è libero di farsi trasportare ed ispirare dal brano, provando le proprie sensazioni ed emozioni.

Buon ascolto!

Dott. Francesco Russo