Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo
In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione
Pagina pubblicata in data
31 agosto 2021
Aggiornata il 16 gennaio 2023
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose
L'articolo di oggi presenta uno degli argomenti che ho presentato spesso in alcuni Workshop che ho tenuto a SMAU 2015 come relatore.
Uno dei più grandi ostacoli alla buona riuscita di una strategia di marketing e più in generale al successo di un business, è la capacità di mantenere focalizzata la propria attenzione (leggi a riguardo l'articolo della scorsa settimana "Focalizza la tua attenzione e sviluppa la tua metacognizione").
A SMAU 2015, il 1° aprile, ho avuto il piacere di presentare come relatore il workshop "La strategia della stazione".
Oltre al piacere e all'onore di tenere un seminario per il circuito di SMAU, per me tenere un seminario è soprattutto una responsabilità. Ogni qual volta intervengo in una conferenza, in un seminario, in un corso, sento infatti la responsabilità nei confronti dei partecipanti.
Si tratta di un aspetto che molti formatori (soprattutto alle prime armi) tendono a sottovalutare. Quando si è davanti ad un pubblico si ha la responsabilità di arrivare preparati e pronti a dare il 200%.
Questo anche alla luce del fatto che i miei seminari registrano velocemente il tutto esaurito (con mia grande soddisfazione).
Da anni mi sono dedicato allo studio del marketing, della leadership e del coaching, declinandoli sul tema dell'economica della distrazione, dell'economia dell'attenzione, dello stress, del workhaolism, del burnout, dell'information overload, dell'infodemia, della nomofobia e del multitasking. Temi d'attualità che riscontrano sempre una grande attenzione nel pubblico.
Tutti temi estremamente importanti, perché costituiscono delle vere e proprie "mine" che possono mettere in difficoltà qualsiasi modello aziendale e quindi il successo di un qualsiasi modello di business.
Ho sempre ritenuto lo studio e l’approfondimento, come un elemento cardine della mia professionalità. Studio non limitato esclusivamente al marketing, ma a tutto quello che è comunicare, o meglio ancora, a tutte quelle risorse che oggi abbiamo a disposizione per poter comunicare al meglio il messaggio di un marchio.
L'esperienza accumulata sul "campo", consulenza dopo consulenza, mi ha fatto comprendere che è fondamentale per sviluppare un'azione di marketing, approfondire aspetti di psicologia, alcuni temi trattati dalle neuroscienze, di grafica, di esperienze di fruibilità dei dispositivi, di conoscenza della tecnologia che sottende ai mezzi di comunicazione, e tanto altro ancora.
SMAU 2015 è stato un palco perfetto per presentare temi che avevo iniziato a studiare con passione e dediazione da anni, e verificarne l'attualità e soprattutto il gradimento presso il largo pubblico.
Mi sono infatti concentrato molto sugli aspetti psicologici del marketing attraverso le neuroscienze, passando dalla Teoria del colore di Luscher, agli inganni della mente (conosciuti come bias cognitivi), fino ai processi mentali che ci permettono di raggiungere un obiettivo che ci preffiggiamo.
Tema che racchiude molti di questi aspetti è il multitasking, oggi adottato in tantissime aziende, e che purtroppo nasce da una mera illusione della nostra mente.
Entrando a far parte della vita di tutti i giorni, PC, tablet e smartphone apparentemente ci hanno abituato a compiere più azioni contemporaneamente. In realtà più che parlare di multitasking dovremmo parlare di task-switching e cioè della capacità che abbiamo sviluppato di passare da una cosa all’altra molto velocemente. In effetti, se ci pensi, anche se il tuo PC ti permette di aprire più programmi contemporaneamente (client di posta, l’editor di testo, il browser sul sito preferito, il player per la musica, e così via), non compiamo più azioni contemporaneamente, ma bensì passiamo da un software all’altro.
Considerato l’ambiente in cui l’uomo si è evoluto (non certo in un ufficio ma nelle praterie africane), potremmo pensare che il nostro cervello sia proprio adatto per il multitasking. Del resto l'essere umano come avrebbe potuto sopravvivere nella "natura selvaggia" se non fosse stato capace di prestare attenzione ai mille pericoli che questa presenta?
In realtà il nostro cervello nonostante si sia evoluto in un ambiente che offre mille stimoli differenti, e soprattutto una pluralità di pericoli, non è adatto al multi tasking. In un recente studio pubblicato nel libro di Daniel J. Levitin "The Organized Mind: Thinking Straight in the Age of Information Overload" si afferma che: "Il multitasking ci rende meno efficienti e comporta un vero e proprio esaurimento delle funzioni cerebrali", e prosegue: "Il tipo di spostamento rapido e continuo che operiamo con il multitasking, fa sì che il cervello bruci il combustibile così rapidamente che ci sentiamo esausti e disorientati anche dopo breve tempo".
Un altro scienziato del MIT, Earl Miller, in un suo studio afferma: "il nostro cervello non è cablato bene per il multitasking… Quando la gente pensa di fare multitasking, in realtà sta solo passando da un compito ad un altro molto rapidamente. E ogni volta che lo fa, c’è un costo cognitivo… Anche se pensiamo cha stiamo facendo un sacco di cose, ironia della sorte, il multitasking ci rende palesemente meno efficienti."
Glenn Wilson, uno psicologo di fama mondiale, ha scoperto come ad esempio trovarsi in una situzione in cui si sta cercando di concentrarsi su un compito e si ha ad esempio una e-mail non letta nella posta in arrivo, può ridurre il QI (Quoziente intellettivo) effettivo di 10 punti. Ha definito questo stato: infomania.
Dott. Francesco Russo
BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.
Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.
In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.
Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.
Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.
Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.
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Consulenze sugli effetti negativi dell'economia della distrazionie e sulle nuove dipendenze
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"Grazie allo sviluppo della metacognizione, possiamo migliore la nostra attenzione e la nostra concentrazione, che sono gli ingredienti base per raggiungere lo stato di flusso, che ci permette di resistere al canto delle sirene della distrazione.
Grazie allo stato di flusso sviluppiamo la creatività, la base per l'innovazione, che permette la crescita di un business ed il miglioramento personale."
Francesco Russo
Viviamo in un momento storico che getta ognuno di noi in una vera e propria tempesta perfetta, che offre, come mai prima, a manipolatori ed imbonitori tantissime occasioni.
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