Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo
In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione
Pagina pubblicata in data
14 dicembre 2021
Aggiornata il 24 luglio 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose
I consulenti di marketing spesso guardano alla componente psicologica della strategia di marketing limitandosi all'aspetto delle azioni che inducono una persona ad effettuare una scelta, e nello specifico, a quella azione che porta all'acquisto del bene e/o del servizio rappresentato dal marchio.
Così facendo si escludo tutte le conoscenze che il neuromarketing e la psicologica offrono sui bias cognitivi, cioè le scorciatoie mentali, e di conseguenza sugli errori cognitivi che questi inducono.
Da qualche anno a questa parte, nella mia libreria, oltre a libri di marketing, hanno iniziato a fare capolino libri di neuromarketing e di psicologia.
In particolar modo hanno iniziato a popolare la mia libreria, quei libri che riportano ricerche e studi che spiegano il comportamento della mente umana quando è stimolata dalle campagne di comunicazione.
Temi come multitasking, information overload, burnout, workhaolism, nomofobia, sono diventati i "best sellers" della mia "collezione di libri".
Del resto la forza di un marchio dipende proprio dal valore percepito dalla mente del potenziale cliente. A tal punto che spesso è più importante la qualità percepita piuttosto che la reale qualità che caratterizza il prodotto/servizio che il marchio rappresenta, e questa qualità percepita è il frutto di una comunicazione studiata nei minimi dettagli.
Pensiamo ad esempio a quanto l'arte ha fatto uso, e fa uso tutt'ora, dell'illusione ottica con lo scopo proprio di "ingannare" la nostra mente.
Basta pensare alla tecnica dell'anamorfosi, o alla tecnica del trompe-l'oeil, o alle più semplici (apparentemente) tecniche dell'assonometria, della prospettiva ad uno o due fuochi, della prospettiva a spina di pesce, così ben argomentata nel libro "La prospettiva come forma simbolica" di Erwin Panofsky, e così via...
Tutte queste tecniche hanno due caratteristiche in comune. La prima caratteristica è legata al fatto che sono utilizzate per dare vita ad una rappresentazione grafica su una superficie piana o sferica che sia il più vero somigliante possibile alla realtà.
La seconda è che per essere fruite e "stupire" l'osservatore, quest'ultimo deve trovarsi in un determinato punto di osservazione. Se questa condizione non si verifica, la rappresentazione grafica perde tutta la sua efficacia.
I bias cognitivi (gli inganni della mente) invece non sono legati ad un'illusione voluta e ricercata per stupire e maravigliare l'osservatore, ma al contrario si tratta di "errori" che la nostra mente ci porta a compiere, portandoci a non vedere alcuni oggetti messi in primo piano, a illuderci di vedere qualcosa che non c'è, ad illuderci di essere più bravi degli altri.
Per molti anni abbiamo guardato al cervello umano come composto da due emisferi, uno sinistro ed uno destro, con funzioni abbastanza specifiche ed indipendenti. Nell'emisfero sinistro sembrano risiedere tutte le funzioni legate alla razionalità, mentre nell'emisfero destro sembrano essere presenti tutte le funzioni legate alla creatività, all'immaginazione, e così via.
Oggi le neuroscienze ci hanno restituito un'immagine differente del nostro cervello. Per quanto i due emisferi possano funzionare separati l'uno dall'altro, di fatto lavorano all'unisono.
In conseguenza di questo le neuroscienze hanno individuato due "sistemi", individuati con differenti nomi. Personalmente ho scelto di chiamarli "mente arcaica" e "mente consapevole" per definire la dualità della mente umana (puoi leggere a riguardo l'articolo "La mente vagante per liberare la tua creatività").
Un libro divenuto una vera e propria pietra miliare riguardo alla dualità degli emisferi del nostro cervello è "Disegnare con la parte destra del cervello" scritto da Betty Edwards.
Il successo di questo libro dipende proprio dall'intuizione dell'autrice di sfruttare gli "inganni della mente" a proprio vantaggio per imparare velocemente a disegnare.
Ogni qual volta ci troviamo di fronte ad una condizione nuova, in questo caso un'immagine che non abbiamo mai visto prima, di cui non abbiamo nessuna esperienza, la nostra "mente arcaica" ha bisogno di alcuni attimi per elaborare le informazioni visive che il cervello riceve dagli occhi.
Nel mentre, la nostra "mente consapevole" ha il tempo di mettersi in funzione e di elaborare la nuova esperienza. Non potendo intervenire, la "mente arcaica" non può interferire sull'attività dei processi cognitivi della "mente consapevole".
Un esempio noto di questo fenomeno sono i disegni di Maurits Cornelis Escher, davanti ai quali la nostra "mente arcaica" e la nostra "mente consapevole" vanno in conflitto.
La "mente consapevole" ci comunica che quello che stiamo guardando è qualcosa di impossibile, mentre la nostra "mente arcaica" ci comunica che quello che guardiamo è plausibile.
Uno degli esempi più famosi di come la nostra mente ci inganna è probabilmente il test conosciuto con il nome di "Selective Attention Test" realizzato da Christopher Chabris e Daniel Simons.
Qui di seguito trovi il video che illustra il test (così puoi provare a svolgerlo anche tu), e per approfondimenti puoi anche visitare il sito web dedicato al "The Invisible Gorilla".
Questo test è anche noto con il nome di "Gorilla Experiment". Generalmente almeno il 50% delle persone che guarda il video è talmente concentrato nel contare il numero di passaggi fra i giocatori con le magliette bianche che non vede il gorilla nero passare in mezzo al gruppo.
Questo test illustra perfettamente gli effetti della cecità selettiva, che può "colpire" chiunque di noi.
Vivere perennemente in una condizione di esaurimento cognitivo, cercando di elaborare più informazioni di quelle che la nostra mente è in grado di gestire, cercando di vivere una vita in multitasking, permette alla nostra "mente arcaica" di interferire con facilità sull'attività della "mente consapevole" e di conseguenza ci induce ad essere influenzati dagli inganni della nostra mente.
Qui di seguito invece ho raccolto una serie di immagini che riuscirari a guardare nel modo giusto solo se le hai già viste almeno una volta, altrimenti per qualche attimo ti troverai a guardare qualcosa che in realtà non esiste.
Quando si guardano per la prima volta queste immagini hai la possibilità di percepire la difficoltà della "mente arcaica" di elaborare l'immagine e l'intervento della "mente consapevole", ed il conflitto tra le due.
Buon divertimento!
A questo punto credi ancora che la tua "mente arcaica" non ingannata la tua "mente consapevole"?
Dott. Francesco Russo
BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.
Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.
In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.
Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.
Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.
Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.
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Grazie allo stato di flusso sviluppiamo la creatività, la base per l'innovazione, che permette la crescita di un business ed il miglioramento personale."
Francesco Russo
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