Stai leggendo - All'ombra del monolite - il blog di Francesco Russo
In missione contro le distrazioni per proteggere aziende e persone dagli effetti negativi dell'economia dell'attenzione
Pagina pubblicata in data
26 luglio 2022
Aggiornata il 29 luglio 2022
Tempo di lettura: il tempo necessario a capire le cose
Uno studio condotto da due ricercatori italiani apre una riflessione molto interessante sul contrasto alle fake news. Lo studio intitolato "I think this news is accurate": Endorsing accuracy decreases the sharing of fake news and increases the sharing of real news è stato condotto da Valerio Capraro ricercatore presso la Middlesex University di Londra e da Tatiana Celadin dell'Università di Bologna.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Personality and Social Psychology Bulletin, mette in evidenza un "semplice" approccio per ridurre la condivisione di notizie false, aumentando (al contrario) la diffusione delle notizie verificate.
Come ho spesso affrontato nelle pagine di questo blog, le fake news e la disinformazione sono diventate una costante della nostra quotidianità, e stanno incidendo notevolmente sulla qualità della nostra vita, sia privata che pubblica.
Nell'articolo che ho pubblicato l'anno scorso, "Smarthone Distopia", ho raccontato del caso di Ebbw Vale nel Regno Unito, per comprendere quanto le così dette "fake news" possono orientare l'opinione pubblica, e quindi, influenzare i risultati di un voto.
I social network, come ho raccontato nel mio nuovo libro, "Burattini per scelta?", sono progettati accuratamente per poter catturare la nostra attenzione e farci agire di istinto, senza pensare.
Spesso in queste pagine mi sono soffermato sul fatto che il nostro stile di vita sempre più vorticoso sta stimolando tutti noi a rimanere in modalità "pensiero veloce", riducendo sempre di più le occasioni in cui attiviamo la modalità "pensiero profondo".
Per questo i social network sono diventati uno dei principali strumenti per veicolare notizie false. Una ricerca condotta nel 2020 negli Stati Uniti, ha evidenziato come il 53% degli adulti utilizza Facebook come strumento principale per informarsi.
Ovviamente è molto più difficile esercitare un controllo sull'attendibilità delle notizie all'interno delle piattaforme social, e questa mancanza di controllo è spesso l'occasione per diffondere notizie non corrette o del tutto fasulle.
Lo studio condotto dai due ricercatori italiani illustra una possibile soluzione per ridurre la diffusione delle "fake news". Partendo dalla considerazione che molte persone che condividono notizie poco affidabili non lo fanno con scopi malevoli, ma che lo fanno più "senza pensare", agendo di istinto, gli studiosi si sono concentrati su come focalizzare l'attenzione dell'utente sull'accuratezza della notizia stessa.
Gli studiosi hanno osservato che quando si mette l'utente nelle condizioni di valutare quanto è accurato e veritiero quello che stanno per condividere, si riduce notevolmente la condivisione, e quindi la diffusione, di "fake news".
La loro proposta è quella di chiedere all'utente di valutare l'accuratezza del contenuto che vuole condividere quando quest'ultimo clicca sul bottone "condividi". Approvare l'accuratezza di una notizia prima di condividerla può innescare nell'utente una riflessione su quello che sta facendo, interrompendo di conseguenza il suo agire d'istinto.
Fondamentalmente, questa interessante idea, si basa sul fatto che si chiede ad ogni utente di "avallare" con la propria reputazione il contenuto che vuole condividere. I ricercatori hanno definito questo "atteggiamento": endorsing accuracy. Chi condivide fa sapere ai suoi contatti, alle sue connessioni, che la notizia è accurata e veritiera.
I ricercatori hanno elaborato tre possibili azioni:
Lo studio è stato condotto su un campione ampio di persone, ma esclusivamente negli Stati Uniti. Questo può essere un limite, visto che non sappiamo come in altri Paesi gli utenti potrebbero comportarsi davanti a questo tipo di strumento. Rimane però un interessante studio da cui poter partire per stimolare l'utente ad avere maggiore consapevolezza di quello che fa quando naviga in un social network.
Questo blog, "All'ombra del monolite", è nato per contribuire al lavoro di sensibilizzazione delle persone al tema della consapevolezza che molti studiosi e divulgatori stanno portando avanti in tutto il mondo.
Viviamo nell'era dell'economia dell'attenzione, del capitalismo della sorveglianza (vedi l'articolo "Il capitalismo della sorveglianza"). In cui ognuno di noi vive in uno stato di attenzione parziale continua (vedi l'articolo "Morte per information overload").
Diventa di vitale importanza che la ricerca si concentri su questi argomenti ed indaghi soluzioni per "arginare" gli effetti di quella che oramai è a tutti gli effetti un'economia della distrazione, che ci sta presentando un conto piuttosto salato non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale (vedi l'articolo "I veri costi dell'economia della distrazione").
Dott. Francesco Russo
BREVE PROFILO DI FRANCESCO RUSSO
Francesco Russo, consulente di marketing e consulente esperto in economia dell'attenzione e distrazione. Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1999. Quell'anno si appassiona al mondo del web e della comunicazione preparando una tesina per l'esame di maturità.
Il 1° febbraio 2010 fonda BrioWeb, agenzia di marketing e comunicazione operante in tutta Italia e all'estero con base a Venezia.
In occasione del decennale di BrioWeb fonda la rivista di marketing "Eclettica Magazine" (100% gratuita) e da vita ad una collana di e-book di marketing anch'essa completamente gratuita.
Nel corso della sua lunga carriera è sempre stato ispirato dal concetto del "tutto è connesso", sviluppando un approccio al marketing "olistico", che lo ha portato a divenire autore di articoli, libri, relatore ufficiale di SMAU, dell'Hospitality Day, e di molte altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale.
Nel 2006, dopo un ciclo di incontri dedicato al cyberbullismo che lo ha portato a visitare una serie di scuole medie superiori venete, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno dell'economia dell'attenzione e di conseguenza dell'economia della distrazione.
Oggi è considerato un esperto di stress, ansia, esaurimento cognitivo, insonnia, workhaolism, burnout, information overload, infodemia, nomofobia, multitasking, fake news, sharenting, smombies e phubbing, che lo portano ad erogare consulenze e corsi nelle aziende di tutta Italia.
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Consulenze sugli effetti negativi dell'economia della distrazionie e sulle nuove dipendenze
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Grazie allo stato di flusso sviluppiamo la creatività, la base per l'innovazione, che permette la crescita di un business ed il miglioramento personale."
Francesco Russo
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